Politica

L’8 per mille finanzia le forze armate

Per la presenza dei nostri militari in Iraq spesi 1,3 miliardi di euro, di cui solo 90 milioni usati per intervento di soccorso e di ricostruzione.

di Paolo Manzo

Quasi l?80% dell?otto per mille dell?Irpef a gestione statale, in base a quanto reso noto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, nel 2004 è andato a finanziare le missioni italiane all?estero. In primis l?operazione ?Antica Babilonia?, in Iraq. La notizia fa a pugni con la legge 222 del 1985, che recita che la quota dell?8 per mille destinata dai contribuenti allo Stato deve essere destinata a finalità quali ?gli interventi straordinari per la fame nel mondo, le calamità naturali, l?assistenza ai rifugiati e la conservazione dei beni culturali?, e invece? Invece 80 milioni di euro sul totale dei 100,5 milioni di euro che gli italiani hanno deciso di versare allo Stato italiano vanno alle Forze Armate. Ma anche se l?8 per mille statale non viene adoperato per i nobili fini della L. 222/85, il finanziamento di ?Antica Babilonia? supera di gran lunga gli 80 milioni di euro l?anno da 8 per mille. Dai dati messi a disposizione dalla Camera dei Deputati e pubblicati ieri dal Sole 24 ore, risulta che da quando (all?inizio dell?estate 2003) è stato dato il via ai nostri militari a Nassirya e dintorni, è stato speso un totale di 1,3 miliardi di euro, oltre 2.500 miliardi di vecchie lire, una cifra che è quasi il triplo di quanto viene erogato annualmente dallo Stato alla cooperazione internazionale? Tra l?altro, dalle relazioni tecniche della Ragioneria generale dello Stato sui cinque decreti che hanno finanziato sinora ?Antica Babilonia? (in media uno ogni sei mesi), emerge che solo 90 milioni di euro sul totale complessivo di 1,3 miliardi di euro è destinato a interventi umanitari e di ricostruzione. I restanti 1,21 miliardi di euro finanziano operazioni militari. Giusto per farsi un?idea, il costo giornaliero per l?utilizzo di uno dei nostri elicotteri Mangusta, è stato stimato dalla Ragioneria generale dello Stato in 27mila euro, mentre per pagare i nostri 3252 soldati, nella seconda metà del 2005 occorreranno 118,5 milioni di euro, ovvero 236 miliardi delle vecchie lire. Due domande, quindi, urgono una risposta. Date per certe queste cifre, che senso ha chiamare ancora ?Antica Babilonia? una missione di pace? Quando i contribuenti italiani non indirizzano la loro quota di 8 per mille alle sei confessioni religiose accreditate, sanno che finanziano le Forze Armate invece di combattere la fame nel mondo? Le risposte, facili facili, datevele voi.


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