Non profit

L’8 per mille ai volontari? Idea statalista

Fisco e non profit. Pettinato e Bellicini intervengono sul dibattito inerente le misure di finanziamento del Terzo settore, e dicono: La via è la deducibilità

di Salvatore Pettinato

Interveniamo nel dibattito sulle misure di finanziamento del Terzo settore, con doverose note critiche verso le recenti proposte che vorrebbero far introdurre un nuovo ?otto per mille? a favore del volontariato.

Noi non siamo d?accordo, non è questa la strada con la quale si potenzia l?impatto sociale del mondo non profit. Infatti il nodo prioritario sarebbe il decidere quali sono le istituzioni meritevoli del finanziamento e con quali criteri.

E poi perché l??otto per mille? solo a favore del volontariato? Che ne sarebbe degli altri enti solidaristici quali le associazioni di promozione sociale, le onlus, le cooperative sociali e tutte le altre istituzioni benefiche o etiche in genere?

Da questi semplici dubbi emerge, secondo noi, la sostanziale carenza della proposta: essa denota una visione limitata del mondo non profit, con la previsione di un intervento non di ampio respiro, ma condizionante e dirigistico.

Con l?introduzione di un nuovo ?otto per mille?, ancora una volta lo Stato si porrebbe tra il cittadino e il sociale, accentrando su di sé ogni ruolo, da finanziatore a controllore, annientando ogni possibile indicazione e scelta ?diretta? proveniente dai cittadini.

Purtroppo il legislatore ci ha fatto abituare a questi interventi asfittici, settoriali, limitati: abbiamo assistito a norme agevolative che duravano quattro mesi, a favore di enti che si occupavano della ricerca scientifica solo su una particolare patologia e non di altre.

Assistiamo altresì quotidianamente alla sovrapposizione di norme sulla deducibilità dal reddito di impresa incoerenti tra di loro e per nulla coincidenti con la deducibilità o detraibilità dal reddito delle persone fisiche, con l?emersione di un quadro incoerente e confuso dove è evidente l?assenza di un intervento generale.

Eppure, una strada semplice da percorrere esiste: in tutti i Paesi ad economica avanzata, il sistema dei rapporti più immediato tra i cittadini e i soggetti non lucrativi è fondato sul riconoscimento della deducibilità fiscale delle liberalità elargite dai contribuenti.

E’, in altre parole, largamente praticata una politica basata sul naturale incentivo delle erogazioni liberali derivante dalla deducibilità di queste dal reddito.

Riconfermiamo quindi la nostra convinzione che la via di una ampia deducibilità fiscale come quella esistente nel progetto di legge noto come + Dai -Versi rimane quella preferibile, perché crea una semplificazione dei meccanismi di dotazione naturale degli enti non profit riconnettendoli in modo diretto alla sensibilità e alla autonomia personale dei donatori.

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