Volontariato

L’ etica entra in beauty farm

Il turismo sostenibile non è solo quello con lo zaino in spalla. Lo dice liliana Baldi, fondatrice di Orizzonti. «L’importante è avere comportamenti responsabili ovunque»

di Carlotta Jesi

Vacanze in beauty farm che ritemprano il fisico ma anche l?ambiente. Con saune, massaggi e fanghi per il primo. In centri benessere dai consumi energetici ridotti che fanno bene al secondo. Chi l?ha detto che per essere ecosostenibile il turismo va fatto on the road, con lo zaino in spalla e una buona dose di fatica? «Nessuno. L?importante è adottare comportamenti etici ovunque. Che bisogno c?è, per esempio, di farsi lavare l?asciugamano dell?albergo tutti i giorni se non è sporco?». È uno dei consigli che Liliana Baldi, fondatrice e presidente del tour operator Orizzonti, fa stampare su una brochure di comportamenti rispettosi dell?ambiente destinata ai 220mila clienti annuali della sua agenzia. Che passino il weekend in una beauty farm lussuosa o in pensione. «Lo stile di vita dei turisti è importantissimo, la parte del tour operator consiste nel selezionare strutture dal buon impatto ambientale e indicarle sui cataloghi con uno speciale bollino di eco qualità». Ma non solo. Come membro del Toi, l?associazione di tour operator responsabili sostenuta dal Programma dell?Onu per l?ambiente (Unep), Orizzonti versa ogni anno una parte dei proventi al sostegno del turismo sostenibile e nel 1998 ha lanciato uno speciale programma in difesa della natura. Tierra: Iniziative premiate dai turisti? Liliana Baldi: Non proprio. Non ho notato un aumento di sensibilità verso la protezione dell?ambiente. Piuttosto cercando località incontaminate. Tierra: E lei non si scoraggia? Baldi: No, continuo a promuovere comportamenti responsabili. Mi batto per un turismo responsabile da oltre 15 anni. Ho cominciato lanciando l?allarme sulle riviste di settore: se non salviamo la natura, scrivevo, dove li manderemo in vacanza i turisti? Oggi lavoriamo anche con le autorità locali. Lanciamo campagne di sensibilizzazione spiegando ai Comuni e alle Province i comportamenti da evitare. Insieme alle popolazioni delle località turistiche, vengono facilmente ingolositi dall?idea di costruire sempre più alberghi e aumentare la ricettività delle loro località di villeggiatura. Ma alla fine ottengono l?effetto contrario: le svalutano. Tierra: Le amministrazioni e i governi vi ascoltano? Baldi: Non sempre. Purtroppo, anche in seno alle Nazioni Unite abbiamo poco potere. All?Unep non siamo riconosciuti come autorità. A livello legislativo, ci si muove solo quando ci sono guai grossi all?orizzonte come il buco nell?ozono. E invece si sarebbero molti settori della società che potrebbero avere un impatto diretto sul rapporto fra turismo e ambiente. Tierra: Quali? Baldi: L?organizzazione dell?industria, per esempio. Uno dei problemi più grossi per l?ambiente è che i turisti si muovono tutti nello stesso periodo: tre mesi di vacanze concentrate fra luglio e settembre che scaricano una pressione insostenibile su isole, città d?arte, mari e montagne. Abbiamo provato a lanciare il messaggio ma, per il momento, non abbiamo ottenuto nessuna risposta.


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