Non profit

L’Unione europea riscrive la politica di cooperazione allo sviluppo

Più chiarezza, coerenza ed efficacia nelle politiche di aiuto umanitario dell’Unione europea

di Matteo Manzonetto

Più chiarezza, coerenza ed efficacia nelle politiche di aiuto umanitario dell?Unione europea: Consiglio, Commissione e Parlamento hanno trovato l?accordo per la creazione del ?consenso europeo? in materia di aiuti. Dopo oltre 50 anni di politiche umanitarie, le tre istituzioni principali dell?Ue hanno stabilito uno zoccolo comune di obiettivi, valori e principi per i 25 Stati membri. «In questo modo», si legge in un comunicato della Commissione, «si rafforza il ruolo politico dell?Ue come primo donatore mondiale di fondi allo sviluppo e di aiuto umanitario».

Questo consenso europeo si basa su una nuova concezione di cooperazione allo sviluppo, con più stretti coordinamento e armonizzazione tra finanziatori, per sostenere al meglio gli sforzi propri del paese partner.

Primo obiettivo: eradicare la povertà, attraverso un incremento delle sinergie tra le varie politiche di azione esterna di Bruxelles. Un importante accordo è stato trovato anche per l?assegnazione di fondi, che raggiungeranno livelli di svincolo senza precedenti. La Commissione ha riconosciuto che il legare l?assegnazione di fondi all?acquisto di beni e servizi nei paesi partner rappresenta un grande ostacolo all?efficacia degli aiuti stessi. Il nuovo regolamento (http://europa.eu.int/comm/development/index_fr.htm) prevede che i fondi assegnati ai paesi meno sviluppati (il 30% dei fondi Ue per l?aiuto umanitario) vengano svincolati unilateralmente.

Esso dispone anche varie semplificazioni operative per realizzare un maggior numero di azioni coordinate tra donatori. Luis Michel, commissario europeo allo Sviluppo, afferma che «questo accordo dimostra che gli impegni del summit sugli Mdg non vengono presi alla leggera».

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