Cultura
Lumanitario/un sos e via, ovunque
Ha 5 figli, ma é sempre pronto. "Ho iniziato per cambiare il mondo. E ancora ci provo" (di Andrea Della Bella).
di Redazione
Da vent?anni in guerra, ma dalla parte di chi soffre. Una scelta consapevole, maturata insieme alla sua ragazza (l?attuale moglie) nell?atmosfera culturale del post 68 e che non ha impedito a Silvio Tessari di costruire una famiglia con cinque figli.
“Il primo viaggio in uno scenario di guerra a scopo umanitario l?ho fatto in Ciad nel 1979”, racconta Tessari, “anche se l?idea di partire c?era da anni e nasceva dalla voglia di cambiare il mondo. Credo che vivere quest?esperienza sia stata una risposta per dare significato alla mia vita, ma senza la sindrome del buon samaritano”. L?avventura di Tessari, oggi responsabile del settore internazionale della Caritas, parte dunque dall?Africa, “Ciad e Ruanda, dove ho visto le crudeltà peggiori, e poi Somalia, dove invece ho avvertito la mancanza di sicurezza per noi che operavamo nel campo umanitario. Ricordo di avere fatto da intermediario per un furto d?auto in mezzo alla piazza con un centinaio di armati da una parte e altrettanti, di fazione opposta, dall?altra”. Ma l?esperienza peggiore l?ha vissuta in Ciad dove è finito davanti al plotone di esecuzione: “Girava la voce che i volontari cattolici fossero filogovernativi. Io e miei compagni ci salvammo perché riuscii a farfugliare che stavamo curando due colleghi dei militari che ci volevano morti”. La prossima tappa di Tessari dovrebbe essere l?Iraq, “perché da sempre ci sono molti conflitti che si dimenticano solo perché non ci sono interessi o vittime occidentali. Nessuno dice niente per pochi morti. Ci si ricorda solo quando si alza il livello di atrocità, e la guerra diventa notizia. Per il resto ci si abitua e questa, forse, è la cosa più triste”.
Andrea Della Bella
Info: Caritas italiana
Il settore internazionale della Caritas italiana si occupa di interventi di emergenza, progetti di sviluppo, mondialità e cooperazione internazionale.
