Cultura

L’ultimo di Ellison? Una vera e propria delusione

Recensione del libro "Il giorno della libertà" di Ralph Ellison.

di Domenico Stolfi

Negli anni 50 usciva L?uomo invisibile dello scrittore afroamericano Ralph Ellison, un romanzo crudo e sarcastico sui neri d?America. L?invisibilità del protagonista era condizione subíta da uno come tanti, umiliato, emarginato, addirittura negato nella sua essenza di uomo. Eppure esprimeva anche una sottile libertà, una potenzialità estrema, poiché all?anonimato, alla mancanza di definizione era connessa la scoperta “che gli uomini sono differenti e che tutta la vita è divisa e che soltanto nella divisione vi è vera salvezza”. Quell?opera straordinaria sembrava destinata a rimanere un unicum: il suo autore tacque a lungo. Ma stava lavorando a un romanzo molto ambizioso. Per quarant?anni. Oggi Einaudi propone anche in Italia il frutto di questa travagliatissima gestazione: Il giorno della libertà (346 pagine, 18 euro). In realtà si tratta del montaggio postumo, effettuato dall?esecutore testamentario, di uno sterminato brogliaccio che Ellison aveva lasciato incompiuto. Chi ha amato la freschezza espressiva, l?autentica amarezza e la verità del primo romanzo, rimarrà interdetto dalla vischiosità e dal manierismo eccessivo di questa seconda prova. Se lì a lavorare erano mente, cuore e viscere, qui resta solo la mente, e il risultato è freddo. Una delusione. Per fortuna, è tornata in commercio anche una ristampa dell?Uomo invisibile. Chi non l?ha già fatto, lo legga, e lasci perdere il fiacco Giorno della libertà.


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