Sostenibilità

L’oasi di Vanzago

Nel bosco tra caprioli, tassi e ghiri

di Redazione

Dov?è e come andarci La Riserva Regionale del Bosco WWF di Vanzago si trova in provincia di Milano e il suo territorio è compreso nei comuni di Vanzago, Pogliano Milanese e Arluno. Si raggiunge da Milano, in bicicletta o con mezzo a motore, percorrendo la Strada statale del Sempione seguendo le indicazioni per Vanzago. Oppure prendendo l?autostrada per Torino, uscendo al casello di Rho e seguendo le indicazioni sempre per Vanzago. In ferrovia si scende alla stazione di Pregnana-Vanzago. Estensione e gestione L?oasi si estende su 200 ettari. La proprietà di oltre 143 ettari, e la sua gestione, sono del WWF Italia. La riserva naturale è stata istituita dalla Regione Lombardia nel 1979. Ambiente Ambiente tipico planiziale, detto del “pianalto asciutto”. Dagli inizi del 1900, più ricco d?acqua per la presenza della rete irrigua del Canale Villoresi che deriva le sue acque dal fiume Ticino. I boschi sono il relitto dei grandi boschi di caccia dei Visconti e degli Sforza. Rilevante la presenza di specchi d?acqua di varia profondità (per un totale di 12 ettari). La campagna della fascia più esterna è ricca di prati stabili, siepi, filari, fasce alberate. Flora e fauna Nella riserva sono presenti gran parte delle specie arboree dell?antico ambiente padano; in particolare i boschi sono formati da roveri secolari, farnie, olmi, aceri campestri, carpini bianchi, tigli, ciliegi selvatici e castagni. Vicino agli specchi d?acqua si sviluppa la vegetazione palustre, soprattutto nel bacino Lago Nuovo, dal quale emerge un isolotto colonizzato dagli ontani, dai salici bianchi e da un fitto canneto. Il Lago Vecchio, invece, ha acque più ossigenate e ospita una fauna ittica più eterogenea (persici, lucci, tinche, cavedani). Sono presenti 123 specie di uccelli di cui 53 nidificanti. In inverno gli specchi d?acqua si popolano di cormorani, gallinelle d?acqua, alzavole, moriglioni, germani reali, aironi cenerini, nitticore e tuffetti. Nelle ultime stagioni fredde è comparso un visitatore d?eccezione per l?area padana: il grande airone bianco. Tra i mammiferi, la donnola, la faina, il tasso, il ghiro, la lepre europea e una buona popolazione di caprioli, il simbolo della riserva, ai quali vengono lasciati a disposizione uno dei quattro tagli di fieno dei campi coltivati con criteri rigorosamente biologici. Strutture e visita Sono presenti tre nuclei di fabbricati: la Cascina Gabrina, la Corte Branchi, il Centro visite. Lungo il percorso di visita alcuni avvistamenti e tabelloni esplicativi. La riserva naturale è aperta tutto l?anno, le visite guidate sono il sabato alle ore 9,30 e alle ore 14,30. Per gruppi e scolaresche, tutti i giorni, su prenotazione. La seconda domenica di ogni mese è programmata l?apertura con ritrovo alla Cascina Gabrina. L?ingresso per i soci WWF è gratuito. Le visite sono sempre guidate e si snodano lungo il percorso di visita che è percorribile anche dai disabili. Dal Centro visite ci si sposta attraverso i boschi per raggiungere il primo (Lago Nuovo) e il secondo (Lago Vecchio) bacino d?acqua. Si fiancheggiano coltivi biologici, le arnie, i boschi del Roccolo e si rientra al punto di partenza. La durata del percorso è di circa due ore, tutto in piano. È possibile svolgere ricerche scientifiche e partecipare a iniziative educative, didattiche e visite a tema. Il Centro recupero animali selvatici è sempre attivo per le consegne di animali feriti (tel. 02.9341761). Per le scuole Presso la riserva naturale vengono effettuate numerose attività didattiche, sia in aula che lungo il percorso. Per ogni informazione: tel. 02.93549076. Per saperne di più tel.02.934176

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