Volontariato

L’Italia che va a mille

Ci vogliono numeri a sei cifre per raccontare il Paese della solidarietà (di Francesco Agresti, Carlotta Jesi e Benedetta Verrini).

di Francesco Agresti

Anche i numeri parlano. Numeri certamente noti ai lettori di Vita, perché settimanalmente ricorrono, aggiornati, qua e là nelle pagine del giornale. Ma vederli per una volta tutti (o quasi tutti) insieme, fa una certa impressione. Sono numeri che fotografano l?Italia che c?è, che cresce, che non ha il problema di apparire, ma quello di costruire, di rispondere ai bisogni, di costruire trame di solidarietà. è un?Italia fatta di numeri senza avere l?ansia dei numeri. Perché dietro ogni numero c?è una faccia, una storia, un desiderio di umanità diversa. E tutti insieme quelle facce, quelle storie, quei desideri fanno un popolo. (G.F.) Lo sapevate che Il commercio equo fattura più di 60 milioni di euro l?anno? Mangiano biologico, viaggiano su auto in condivisione, snobbano i viaggi organizzati per fare turismo sostenibile, investono sulla tecnologia solare. E nessuno cerca più di liquidarli come nicchia di mercato: i consumatori responsabili oggi sono una fetta di popolazione che cresce dal 5 al 7% l?anno. Di tanto, secondo l?Aiab-Associazione italiana agricoltura biologica, sono aumentati gli italiani che mangiano bio nell?ultimo anno. E i patiti del commercio equosolidale non sono da meno se, come rivela un?indagine di Terre di Mezzo, il fatturato del commercio equo in Italia supera i 60 milioni di euro l?anno. Le fonti di approvvigionamento di quest?Italia responsabile? Non solo supermercati e botteghe del mondo (oggi ne esistono 437 lungo tutto lo Stivale). Solo in Lombardia, dove esistono 103 botteghe del commercio equo e 189 negozi specializzati in alimenti bio, negli ultimi anni i cittadini hanno creato 40 gruppi di acquisto solidale (Gas) che fanno una spesa etica in comune direttamente dai piccoli produttori della zona. L?identikit del consumatore critico? L?Iref delle Acli lo tratteggia così nel suo rapporto Il sottile filo della responsabilità civica: donna (il 31,2% contro il 25,5% degli uomini) e di età compresa tra i 35 e i 44 anni. Ma l?età media si abbassa di molto se andiamo a cercare gli italiani che redigono un bilancio di giustizia delle loro uscite: circa 700 famiglie, in cui il 66% dei bilancisti ha tra i 19 e i 40 anni. Nelle voci dei loro bilanci, figurano anche uscite come la mobilità sostenibile. Una scelta etica che sta contagiando soprattutto i milanesi: oltre 450 quelli che hanno aderito al programma di auto in condivisione di Legambiente, mentre sono 175 le richieste di contributi per l?installazione di impianti solari fotovoltaici giunte alla Regione Lombardia tra il 2001 e il 2002 dal capoluogo lombardo. E i record etici della capitale? A Roma si contano 23 dei 165 enti che propongono turismo responsabile in Italia e 1.422 soci della Banca popolare etica. Lo sapevate che In 3 anni, 23mila ragazze hanno fatto il servizio civile ? Nel 2003 l?Istat ha censito le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali al 31 dicembre 2001. Rispetto al 1995, sono cresciute esponenzialmente, passando da 8.343 unità a 18.293 (+119,3%) e i volontari in esse impegnati stabilmente sono passati da 481.981 a 695.334. Più attenta ai trend e ai costumi di vita che al dato secco dell?inquadramento associativo, la Doxa nel 2003 ha contato quasi 6 milioni di italiani che “dichiarano di praticare qualche attività di volontariato” e quasi 2 milioni che “dichiarano di praticarlo regolarmente”. Di fatto, i grandi numeri sono più che verificati: in una storica associazione come l? Anpas, si contano circa 100mila volontari attivi e 700mila soci. Il volontariato prende forza dai giovani, che rappresentano circa il 16% del totale, e scommette su di loro per il futuro: ne è un esempio il neonato servizio civile volontario, che dal 2005 si avvia a ?volare da solo?. In questi primi tre anni di operatività i ragazzi (ma soprattutto le ragazze) avviati in servizio civile volontario sono stati 23.300. E se la linfa della solidarietà arriva soprattutto dalle persone, nel nostro Paese anche le donazioni fanno la loro parte. Secondo la Doxa (Imprese, consumatori, solidarietà, 2003), negli ultimi 12 mesi quasi 4 italiani su 10 hanno donato denaro per una causa sociale, pari quindi a circa 19 milioni di italiani donatori. Complessivamente, essi hanno donato per un valore totale stimabile in 1,1 miliardi di euro, pari a oltre 2.200 miliardi di lire. Lo sapevate che 91 cooperanti Focsiv su 600 hanno la famiglia al seguito? Sono 3mila i cooperanti italiani in missione nel mondo. Laici e cattolici, mettono la loro vita al servizio degli altri per uno stipendio che non supera i 3mila euro al mese. Con un?assicurazione sulla vita che, in caso di morte, paga al massimo 300mila euro. Roba da pazzi spericolati? No, sono sempre di più i cooperanti che partono con coniuge e figli al seguito: solo nelle 57 ong che fanno parte delle Focsiv, si contano 91 cooperanti con famiglia su 600. Lo sapevate che Ospitiamo 40mila bambini di Chernobyl ogni anno? L?Italia è il Paese della famiglia che accoglie. In mille modi diversi: da quello più assoluto ed esclusivo, l?adozione, fino a quello più virtuale, il sostegno a distanza. Per quanto riguarda le adozioni vere e proprie, dal 1995 al 2000 i decreti di affidamento preadottivo (sia nazionale che internazionale) sono stati ben 19.881. E dal novembre 2000 al dicembre 2003 le coppie che hanno chiesto l?autorizzazione all?ingresso in Italia di minori stranieri, completando il percorso di adozione internazionale, sono state 6.064. Più difficile il monitoraggio degli affidi in corso a livello nazionale: l?ultima rilevazione dell?Istituto degli Innocenti di Firenze mostrava che al 30 giugno 1999 ben 10.200 minori si trovavano in situazione di affidamento familiare. Le regioni con il maggior numero di affidi erano Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Lazio. Le famiglie italiane sono anche in testa alla classifica europea dell?accoglienza dei ?bambini di Chernobyl?: un recentissimo studio del Censis ha rivelato che dal 1993 al 2002 in Italia sono stati ospitati per soggiorni terapeutici estivi 359.585 bambini, circa 40mila all?anno, provenienti in particolar modo dalla Bielorussia, dall?Ucraina e dalla Russia. Infine, giungendo alle famiglie che fanno solidarietà ?a distanza?, una ricerca del Forum nazionale per l?adozione/sostegno a distanza, svolta nel 2003 su un campione di 64 realtà associative, rivela che l?attività del sostegno a distanza coinvolge e vede beneficiari 236.221 soggetti con 184.293 sostenitori. Lo sapevate che Oltre 1 milione di cittadini donano il sangue? L?Italia dei donatori puri, quelli che fanno solidarietà a cominciare dal proprio corpo, si conta superando abbondantemente il milione di persone. Tanti sono i donatori di sangue e di organi, e centinaia di migliaia le persone disponibili alla donazione del midollo. Solo i soci donatori Avis, a fine 2002, erano 921.708 (e hanno garantito 1.622.313 donazioni di sangue), mentre il dato complessivo dell?Istituto superiore di sanità ha censito circa 1.380.000 donatori di sangue in tutta Italia. I donatori di organi iscritti all?Aido, il cui ?tesseramento? vale a norma di legge come dichiarazione di volontà in caso di morte, sono attualmente 1.146.000. A dicembre 2003 erano invece 303.140 gli iscritti all?Admo, l?Associazione italiana donatori di midollo osseo. Si tratta di ?potenziali donatori? che offrono la propria disponibilità, nel caso raro di compatibilità con un paziente, a sottoporsi, nel più vicino centro autorizzato, al prelievo di midollo per offrire a una persona malata un?importante speranza di vita. Sempre a fine 2003, coloro che hanno effettivamente donato il midollo, per malati residenti in Italia e anche all?estero, sono stati 1.157. Lo sapevate che Le cooperative di tipo B danno lavoro a 20mila svantaggiati? In Italia 20mila tra cooperative sociali, associazioni riconosciute e non, fondazioni e altre forme organizzative dedicano la loro attività all?assistenza sociale di minori, anziani e disabili e 10mila sono quelle che erogano specificatamente servizi di assistenza sanitaria. Solo in queste due attività il non profit è riuscito a creare negli ultimi anni circa 270mila nuovi posti di lavoro dipendente coinvolgendo oltre 800mila volontari. Le persone svantaggiate (disabili, minori, detenuti, tossicodipendenti?) che lavorano grazie all?attività svolta dalle cooperative sociali di tipo B, sono circa 20mila. Tra questi i disabili fisici, psichici e sensoriali e pazienti psichiatrici sono 13mila. Gli utenti dei servizi erogati dalle cooperative sociali di tipo A sono 2,1 milioni. Su 3.300 cooperative di questo tipo, quasi la metà, 1.500, offre servizi di assistenza socio educativa. Il 37% dell?utenza servita dalle cooperative sociali di tipo A è composta da minori, il 15% da persone alle prese con diverse forme di disagio, tra cui anziani e disabili.

Francesco Agresti, Carlotta Jesi e Benedetta Verrini


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA