Non profit

L’Italia che ha già chiuso. Prove tecniche di espulsione

Cinque vicende di ordinaria durezza. Con la nuova legge, diventeranno routine.

di Stefano Arduini

Storia 1 – Yusuf, il pacifista respinto Ora Yusuf, ma questo non è il suo vero nome, ha paura di morire, torturato. La sua bandiera è turca, la sua patria, invece, è il Kurdistan. Un mese fa stava partecipando a una festa, un matrimonio di un suo amico, quando i reparti speciali della polizia hanno fatto irruzione. Per la Turchia perfino i militanti pacifisti del partito curdo dell?Hadep sono terroristi. «Sono fuggito, sopraffatto dall?angoscia». L?odissea di Yusuf doveva finire a Trieste. Pensava di avere i requisiti per chiedere asilo politico. Pensava. Pochi giorni fa la domanda è stata scartata. Stefano Arduini Storia 2 – Bimbi albanesi, niente scuola A Xhani e Uendi piaceva andare a scuola in Italia. Ragazzini albanesi, si erano perfettamente integrati con i loro coetanei italiani, anche se i loro genitori Edmond e Miranda non erano regolari. Un lasciapassare del Tribunale dei minorenni di Ancona aveva concesso ai due coniugi un permesso di soggiorno di 3 anni per motivi «connessi allo sviluppo psicofisico e alle condizioni di salute dei minori». Poi è arrivata la doccia fredda. A fine giugno, la Corte di appello ha ribaltato la sentenza e ha deciso l?espulsione dei genitori: l?istruzione di un figlio non è motivo valido per legittimare la permanenza in Italia di tutto il nucleo. Stefano Arduini Storia 3 – Sarawi? Non a Napoli Tutto pronto a Napoli per accogliere 30 ragazzini Sarawi nell?ambito di un progetto attivo da 15 anni che ogni estate porta in Italia centinaia di bambini africani. Il programma prevedeva una festa di benvenuto e visite mediche all?ospedale Cardarelli. A Napoli però hanno festeggiato senza gli invitati. Quest?anno il ministero degli Esteri non ha ritenuto valido il visto collettivo, al contrario di quanto predisposto dal Comitato ?minori stranieri? del ministero del Welfare e dalle altre nazioni europee che partecipano all?iniziativa. Stefano Arduini Storia 4 – casa piccola? Molli un figlio Nina ed Edoardo, filippini, ma ormai romani d?adozione dovranno affrontare la prova più difficile per un genitore. Scegliere fra i figli. Scegliere chi fra il maschio 16enne e la femmina, più giovane di un anno, far venire in Italia. Scegliere perché la loro casa, secondo i parametri di legge, non può ospitare più di 3 persone. Con la veranda l?abitazione arriva a 65 metri quadrati e in base al regolamento comunale ne mancano circa un paio per poter accogliere tutta la famiglia. Nina ed Edoardo sceglieranno il maschio perché «è più vicino alla maggiore età». La ragazza resterà nelle Filippine dove da 8 anni vive senza la madre. Barbara Fabiani Storia 5 – Paul, l?invalido cacciato Ritornerà in India, a Tajpur, con il suo carico di amarezza, i sogni infranti, la rabbia di chi è stato sfruttato, umiliato, tradito. Aveva voglia di diventare cittadino italiano, Paul, che per questo sogno ha pagato 24 milioni di vecchie lire. È arrivato in provincia di Foggia, a Manfredonia. Un lavoro in nero nell?azienda zootecnica, con la promessa di «essere messo a posto». Non c?è di più per gli immigrati. Per mesi si è spaccato la schiena, lavorando 13 ore al giorno, senza riposo settimanale. Poi, l?imprevisto: un toro lo ha resto invalido. E il ?padrone? lo ha licenziato, sui due piedi. Si fa così con gli immigrati. Mara Mundi


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