L’Isola dei famosi è anche dei buoni

Era partito tra la diffidenza di qualcuno e l?indifferenza di molti, ma in poche puntate ha scalato le classifiche dell?Auditel. Di chi stiamo parlando? Ma dell?Isola dei famosi, il reality show prodotto dalla Magnolia di Giorgio Gori e condotto da Simona Ventura. Un programma che, oltre a catturare i telespettatori, è assurto alle cronache per motivi benefici, come spiega a Vita il suo ?creatore?, Giorgio Gori. Vita: Com?è nata l?idea di fare beneficenza con l?Isola dei famosi? Giorgio Gori: L?idea è stata mia ed è assai semplice: dei 200mila euro di premio che andranno al vincitore, questi ne dovrà versare la metà a una causa che lui stesso aveva indicato prima della partenza verso l?isola, e che la Rai ha vagliato come meritevole. Walter Nudo, per esempio, ha scelto subito di devolverli all?Istituto Gaslini di Genova, mentre Giada De Blanck all?Airc, l?Associazione italiana per la ricerca sul cancro. Vita: Come l?hanno presa i partecipanti? Gori: Benissimo. In alcuni momenti difficili che ognuno di loro si è trovato ad affrontare, sono convinto che il sentirsi addosso non solo lo stimolo individuale volto a prendere un premio in denaro, ma anche la responsabilità di poter portare o meno un beneficio a un?associazione e a una causa, è stata la cosa che li ha spinti a resistere e a restare in gara. E a superare tutte le difficoltà. Vita: Noi di Vita facevamo il tifo per Pappalardo? Gori: Sì, perché se avesse vinto Adriano sarebbero andati in beneficenza tutti i 200mila euro? In ogni modo anche Walter ha già promesso che donerà al Gaslini non 100, ma 150mila euro. Vita: Per Giorgio Gori l?Isola dei famosi è una formula vincente? Gori: Sì, e da ripetere. Perché da un lato garantisce un incentivo individuale, dall?altro responsabilizza i concorrenti attorno a un beneficio per la collettività. Vita: Che iniziative benefiche ci sono nel futuro della Rai? Gori: A dicembre, su RaiUno, torneranno un paio di speciali dell?Eredità. Con personaggi famosi che doneranno tutta la vincita.