Cultura

L’ex agente mossad che traduce per al jazeera

Fondatore e presidente del più famoso centro di ricerca sul Medio Oriente di Washington, Carmon ha lavorato per vent’anni per i servizi segreti israeliani...

di Paolo Manzo

Secondo voi, uno che per vent?anni è stato agente del Mossad, il servizio segreto israeliano, può fare le traduzioni dall?arabo all?inglese per Al Jazeera, soprattutto per le interviste più delicate, concernenti il conflitto israelo-palestinese, la guerra preventiva di Bush in Iraq o le perenni crisi mediorientali? La logica spicciola suggerisce che magari sarebbe meglio farle fare a qualche professore di arabo islandese e, invece, la realtà è proprio questa.

L?ex spia-traduttrice in questione si chiama Yigal Carmon. Il suo curriculum? Dal 1968 al 1988 ha lavorato per i servizi segreti dell?esercito israeliano, dal 1988 al 1993 è stato consigliere antiterrorismo prima di Isaac Shamir e poi di Isaac Rabin (ucciso due anni dopo da un terrorista) e, dopo 5 anni di ?buco nero? nel curriculum, è riemerso a Washington Dc. Come fondatore e presidente del Memri, il Middle East Media and Research Institute, l?associazione non profit che fa le traduzioni ?a gratis? per Al Jazeera e per un mucchio di politici, giornalisti e uomini di cultura che si occupano di Medio Oriente. Al punto che, a me come a molti altri colleghi che si occupano di esteri, il sito www.memri.org e la sua newsletter settimanale non risultano affatto nuovi. Peccato che nel ?Chi siamo? della pagina di presentazione del Memri sia stata cancellata solo tre settimane dopo l?11 settembre 2001 la seguente frase: «Nelle sue ricerche l?istituto enfatizza l?importanza contemporanea del Sionismo per gli ebrei e per lo stato di Israele». E peccato che il passato di Carmon non sia rintracciabile da nessuna parte… Insomma, come ha scritto il sindaco di Londra, Ken Livingstone in un rapporto pubblicato nel 2005 «facendosi passare come un?organizzazione indipendente, semi-accademica, Memri ha portato un crescente numero di giornalisti a credere che sia una fonte affidabile di informazioni. Invece la traduzione e la selezione dei dialoghi tendono a ritrarre l?Islam sotto una luce molto negativa».

Da Washington, Carmon si difende, accusando i suoi critici, tra cui il quotidiano britannico The Guardian, il primo a denunciare la scarsa oggettività di Membri, di «fare informazione faziosa» e di non avere nulla da nascondere sul suo passato. Ma allora, perché Mr Carmon non pubblica sul sito il suo nome e il suo curriculum?

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