Non profit

L’eticità di un fondo? si misura innanzitutto dalla gestione

Il consiglio del direttore di Etica Sgr

di Redazione

I prodotti finanziari etici cominciano a moltiplicarsi anche nel nostro Paese. Vengono lanciati in un periodo nel quale i risparmiatori sono disorientati, delusi dagli scandali che hanno sconvolto i mercati. I fondi socially responsible possono rivelarsi un ottimo investimento, ma solo ad alcune condizioni. La prima cosa che deve essere etica in questi fondi è la gestione: se il manager insegue utili di breve periodo e lucra sulle commissioni di negoziazione, la performance ne risentirà notevolmente e sarà il risparmiatore a pagarne le spese. In secondo luogo, un fondo etico deve investire in una selezione di titoli predisposta da un advisor indipendente ed esperto, possibilmente esterno alla società di gestione. Escluderei quindi i fondi a devoluzione e quelli basati su analisi sommarie. Solo con una selezione rigorosa si può godere degli effetti benefici dell?etica sul rendimento. Effetti che non sono ancora stati dimostrati, ma che sono facilmente comprensibili: la trasparenza, il dialogo con le parti sociali, il rispetto dell?ambiente possono avere significativi risvolti economici. In ogni caso non si deve fare l?errore di associare ai fondi etici un rischio minore: se un fondo investe in azioni, i rischi saranno quelli dell?azionario. Luca Mattiazzi, direttore di Etica Sgr

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