Cultura

L’etica paga

All’Africa, negli anni novanta, l’Occidente ha dato armi che hanno nutrito tredici conflitti regionali che hanno prodotto decine di eccidi, migliaia di vittime.

di Riccardo Bonacina

A ll?Africa, negli anni novanta, l?Occidente ha dato armi che hanno nutrito tredici conflitti regionali che hanno prodotto decine di eccidi, migliaia di vittime e milioni di profughi. All?Africa l?Occidente ha regalato le politiche del Fondo Monetario internazionale e della Banca mondiale che ha concesso prestiti a regimi corrotti e a condizioni che tutelano i profitti occidentali e non lo sviluppo locale. All?Africa l?Occidente ha regalato tonnellate di farmaci scaduti e qualche container di roba andata a male. All?Africa l?Occidente ha regalato i suoi esattori che chiedono la restituzione di un debito che si aggira ormai intorno ai 400 mila miliardi di lire. All?Africa l?Occidente ha regalato container pieni di preservativi che spesso giacciono sulle banchine dei porti al sole per mesi e mesi e la consulenza, pagata, per campagne di informazione sul loro uso. E a chi è stato in quei Paesi è capitato di imbattersi in enormi tabelloni pubblicitari piazzati in mezzo alla sconfinata e piatta savana con slogan in inglese.
Grazie a queste politiche di sfruttamento e di abbandono, cui l?Italia, anche quella governata dal centro sinistra, ha contribuito appieno, l?Africa è oggi un continente in cui oltre 20 Paesi vivono con un reddito pro-capite inferiore ai 300 dollari l?anno, in cui la vita media a fatica raggiunge i quarant?anni. Alla fine del ?98, grazie all?aiuto occidentale, gli africani adulti malati di Aids erano 21.500.000, un milione i bambini. Gli africani stroncati dall?epidemia sono già stati 12 milioni. Grazie alle politiche dell?Occidente si è calcolato che i presidi medici in grado di effettuare dei test sul sangue siano oggi poco più di uno ogni milione di abitanti!
Ebbene, Valter Veltroni avrebbe dovuto sapere tutto ciò, o almeno avrebbe dovuto rendersene conto nel suo recente viaggio in Africa. Valter Veltroni ha visitato più di un Paese, gli agiografi raccontano meticolosamente l?agenda di incontri con personalità politiche e religiose. Veltroni è stato anche in Mozambico, Paese messo in ginocchio da una terribile inondazione che ha privato di un qualsiasi riparo quasi un milione di persone e dove già sono scoppiati pericolosi focolai di epidemie. Al Mozambico l?Italia, proprio per bocca di Veltroni, aveva promesso nel ?98 la remissione di una parte del debito e solo qualche settimana fa il Fondo monetario internazionale, dopo sei anni di supervisione sugli aggiustamenti strutturali richiesti per ottenere il condono di una parte del debito, ha richiesto altri tre anni di tempo per ottenere due nuove riforme strutturali: il governo dovrà liberalizzare l?industria della lavorazione delle noccioline e non potrà più fornire acqua potabile alle zone rurali povere, ma potrà fornirla solo a chi se la potrà pagare.
Di fronte a questo cumulo di dolore, di ingiustizie e di responsabilità anche dirette, Valter Veltroni ha scelto di intervenire da Soweto chiedendo al Papa di cambiare la posizione della Chiesa sui preservativi come condizione prima perché l?Africa si salvi. L?Africa, e noi, sentitamente ringraziamo l?uomo politico italiano per una dichiarazione davvero storica.

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