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L’era della politica evanescente

Una campagna elettorale senza più muro contro muro: questa è una notizia positiva.

di Franco Bomprezzi

Era prevedibile. Ma adesso sta diventando un fenomeno inquietante. Le elezioni si avvicinano e partiti grandi e piccoli hanno deciso di parlare di programmi, e di smetterla di limitarsi alle questioni di schieramento. Bene, perfetto. Peccato che i contenuti siano talmente generici da rasentare il nulla. Lo scontro politico che ha portato allo scioglimento anticipato delle Camere sta facendo ulteriori danni collaterali. In particolare vedo con grande apprensione l?inconsistenza delle proposte in campo sociale. Il programma del Partito democratico parla di welfare puntando sul sostegno alla famiglia (sic!). Il Partito della Libertà sta ancora pensando (sic!). Gli altri cercano un posto al sole. Tutti contro tutti. Il mondo del sociale è stato semplicemente annientato, ignorato, o cercato solo per cooptare nelle liste bloccatissime qualche bel nome da spendere in comunicazione. Questo è il panorama visibile. E penso che sarà così fino al giorno delle elezioni e anche dopo, perché la partita del consenso si è spostata su un terreno micidiale: la priorità assoluta è abbassare le tasse. La parola ?sussidiarietà? è scomparsa. E dunque, se è vero che per abbassare le tasse occorre prima di tutto ridurre la spesa pubblica, è facile immaginare che si comprimeranno i servizi alla persona, perché è impensabile che destra, centro e sinistra pensino a licenziamenti di massa nel pubblico impiego. Le famiglie dunque saranno chiamate a pagare di più i servizi essenziali, e questo sta già accadendo quasi ovunque. Inutile dire che coloro che pagano pesantemente questa situazione sono i più deboli, a rischio povertà, o con difficoltà legate ad esempio alla vecchiaia o a malattie gravemente invalidanti. Come vorrei essere smentito. Subito.


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