Sostenibilità

L’equosolidale in comune

Aumentano gli enti locali che si aprono al commercio giusto. Se ne parla a Terra Futura...

di Redazione

È partita in Inghilterra nel 2000, si è diffusa prima in Francia, Belgio, poi in Germania e nei Paesi del Nord Europa. L?idea delle città eque e solidali è sbarcata in Italia nel 2005 e oggi la lista conta 8 Comuni (oltre a Roma, Modena, Padova, Foligno, Appignano del Tronto, Concorezzo, Mezzago e Pozzallo) e tre Province (Cremona, Ferrara e Milano).

Se ne discuterà, confrontando esperienze europee e quelle di casa nostra, a Terra Futura, la quarta mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità in programma a Firenze, alla Fortezza da Basso, dal 18 al 20 maggio.

Ma come si diventa città eque e solidali? Contribuendo alla diffusione di prodotti del commercio equo. Qualche esempio? Ad Appignano del Tronto oltre a introdurre prodotti equi nelle mense scolastiche, sono stati organizzati incontri di sensibilizzazione sui rapporti commerciali Nord- Sud del mondo . Il Comune di Concorezzo ha creato una sezione di libri sostenibili all?interno della biblioteca civica, mentre la Provincia di Ferrara ha organizzato acquisti di gruppo di prodotti equi nei condomini. Padova, oltre a ospitare la Settimana del commercio equo, quest?anno ha allestito la mostra Io viaggio equo e solidale, aperta a 150 classi. Modena organizza la Settimana del consumo critico con stand pubblicitari nelle piazze, Cremona utilizza prodotti equi nei buffet dei convegni istituzionali… E ora, primo Comune al Sud, anche Pozzallo, in provincia di Ragusa, ha aderito alla campagna.

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