Cultura

L’economia del bene si fa strada

Non solo utile e profitto: due saggi in uscita sul valore economico della gratuità e del dono

di Riccardo Bonacina

Quasi in contemporanea, ecco l?uscita di due libri che di certo contribuiranno al lievitare di un pensiero, anche italiano, sull?economia del bene. Sull?economia, cioè, in cui l?intraprendere e lo scambio tra uomini e soggetti giuridici non siano ridotti, come succede da ormai troppo tempo, alla sola dimensione dell?utile e del profitto, ma in cui siano, invece, ricomprese tutte le dimensioni del civile, dalla fiducia al capitale sociale, dalla gratuità allo scambio di doni. Come spiegò Marcel Mauss nel suo Saggio sul dono, si tratta di disconoscere un dogma abbastanza recente, che l?umanità non avrebbe altro scopo che la massimizzazione dell?utilità e il mondo non sarebbe altro che un mezzo a sua disposizione, una riserva di cose utili. Quel che occorre contestare non è, ovviamente, l?interesse utilitarista che esiste ed è sempre esistito, ma la trasformazione dell?utilitarismo in sistema di spiegazione e di legittimazione del mondo e del fatto economico. Se l?interesse e la ricerca dell?utile sono da sempre uno dei moventi dell?azione umana, solo nell?età moderna si assiste alla riduzione dell?agire a quest?unico movente. Ma qualcosa sta cambiando, nota Bruno Manghi (ex sindacalista e sociologo attento) nel suo saggio; la fenomenologia del ?fare il bene?, oggi, è fenomeno impressionante che travalica le tradizionali reti corte, quelle famigliari o comunitarie, e che interessa non più e non solo le fasce d?età giovani, ma che al contrario coinvolge sempre più anziani. Dal canto suo, Luigino Bruni, economista da anni impegnato (non solo teoricamente) nella riflessione sull?economia civile e sul rapporto tra economia e felicità, prova, come recita il titolo del saggio, a misurare quale sia ?il prezzo? della gratuità; ovvero indaga la dimensione economica dei beni relazionali e parla dell?incontro tra persone come di un vero e proprio «processo produttivo». Un lavoro, quello di Bruni, imperdibile (anche per il lucido itinerario che disegna dentro la storia della dottrina economica) per chiunque voglia ragionare sul rapporto tra economia di scambio e reciprocità, tra transazioni economiche e relazioni umane. Per chiunque creda che il processo economico e produttivo non sia questione di Pil ma di espressione dei singoli e della loro socialità.

Luigino Bruni, Il prezzo della gratuità, Città nuova, pp. 175, euro 12
Bruno Manghi, Fare del bene, Marsilio, pp. 95, euro 8


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