Non profit

L’Asilo in casa? Vietato

Una presa in giro la delibera sul nido di condominio

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, sono una mamma che lavora e ovviamente interessatissima a tutto quanto può aiutarmi nella gestione ?figli-casa-lavoro?. Appena ho letto l?articolo sul finanziamento da parte del Comune di Roma degli asili di condominio, mi sono illuminata perché è una esperienza che stavamo meditando di mettere in piedi con alcune amiche. Invece quale delusione quando sono andata a leggere la delibera sul vostro sito in Internet! Ma come avete fatto a non accorgervi della presa in giro che l?assessore Pamela Pantano ha tirato a voi e a tutti i genitori che si sono illusi di vedere un?istituzione pubblica venire incontro alle famiglie e al privato sociale? Nelle sue ?esternazioni? la Pantano dice di voler sostenere l?iniziativa del privato sociale, ma in realtà la delibera da lei firmata dice tutto il contrario. In sostanza, il Comune di Roma controlla tutto, da quello che i bambini devono mangiare al progetto educativo, dalle strutture all?obbligo delle visite pediatriche e in più chiede che la flessibilità degli operatori sia al massimo per coprire una fascia oraria dalle 7 alle 20. E se durante il controllo il Comune decide che quello che tu insegni ai bambini (dai 3 mesi ai 3 anni) non va bene, ecco che ti toglie il contributo. Non basta: se un gruppo di genitori crea una cooperativa per gestire un nido, non è detto che sia sicuro di poterci mandare i propri figli poiché la precedenza deve essere data ai bambini in lista d?attesa nei nidi della circoscrizione mentre saranno ammessi ?qualora l?Ente Gestore sia costituito da una Associazione di genitori, i figli dei medesimi in misura proporzionale.?. Sfido chiunque a comprendere quale sia la proporzione, potrebbe essere anche di 1 a 10! Non entro nel merito delle strutture ma mi chiedo se pensate davvero che gli ?stanzoni dei condomini? (quali?) possano essere trasformati con una bacchetta magica, secondo le direttive della Regione Lazio in tema di strutture scolastiche e della legge per la sicurezza sul lavoro. Altro che novità! Mi sembra piuttosto che l?Amministrazione romana voglia dare un servizio risparmiando sugli investimenti e sottraendosi ai problemi di gestione del proprio personale e al controllo dei sindacati. E forse per dare l?appalto (perché di questo si tratta) a qualche amico: come si fa, infatti, a emanare una delibera per l?anno scolastico 1998/99 all?inizio di ottobre (l?anno è già iniziato!) fissando un termine breve per la presentazione delle domande di partecipazione alla gara (il 23 ottobre) tenendo presente che in questo lasso di tempo un?associazione o una cooperativa non può avere le carte in regola a meno che non sapesse già tutto prima. Devo continuare?
Maria Consonni, Milano

Risponde R. Bonacina: Cara lettrice, non continui. Le osservazioni fatte bastano ed avanzano. Lei ha perfettamente ragione e la sua lettera ci toglie da un reale imbarazzo. L’imbarazzo di avere abboccato all’amo del solito e ormai abusatissimo effetto annuncio. Ovvero l’assessore o chi per lui fa una conferenza stampa, sceglie un bello slogan, tipo: «L’asilo di condominio», la stampa tutta e i mass media ci cascano amplificando un’idea che spesso poco o nulla ha a che fare con la realtà. È successo così anche nel caso dell’iniziativa dell’assessore Pantano (nomen ominem?). Quando i suoi uffici ci hanno trasmesso la delibera e in redazione l’abbiamo ribattuta per inserirla nel nostro sito internet siamo sbiancati. E ci siamo anche un po? vergognati per aver abboccato nonostante la nostra pratica di giornalismo sociale dati ormai qualche anno. Speriamo con questa lettera di correggere l’informazione data e di riequilibrare l’enfasi su una delibera peggiore di tante altre.

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