Welfare

L’appello degli assessori. Opg, chiudiamo gli ultimi manicomi

Hanno preso carta e penna e scritto a Sirchia e Castelli. Così gli amministratori delle regioni con manicomi giudiziari denunciano: "Più di 1.100 persone dimenticate".

di Benedetta Verrini

“Da cosa è partita la nostra iniziativa? Da una situazione spaventosa, intollerabile: quella di oltre 1.100 persone ancora rinchiuse in manicomi giudiziari, per le quali resta tuttora precluso qualsiasi percorso riabilitativo”. Così Gianluca Borghi, assessore alle Politiche sociali dell?Emilia Romagna, insieme ai colleghi Carlo Borsani (Lombardia), Adriana Buffardi (Campania), Antonio D?Acquino (Sicilia) ed Enrico Rossi (Toscana), ha lanciato l?allarme sulla situazione degli Opg, gli ospedali psichiatrici giudiziari, in una lettera ai ministri Girolamo Sirchia e Roberto Castelli. I punti critici evidenziati dal gruppo di amministratori sono riassumibili in «una situazione di cronico sovraffollamento, insostenibile per quei soggetti che hanno bisogni acuti di interventi sanitari e socio-riabilitativi»; in una «necessità di ambienti terapeutici adeguati», sia strutturali che professionali; in «situazioni di isolamento per lungo-degenti che non hanno rapporti con i servizi territoriali di riferimento»; in una «totale esclusione degli Opg dal processo di qualificazione dell?assistenza che ha attraversato la psichiatria». «Anche l?Opg di Reggio Emilia, che conta 220 internati, vive una situazione drammatica» spiega Borghi. «Di notte c?è un infermiere ogni 80 degenti. L?anno scorso si sono verificati 3 suicidi; i pazienti ?lavoranti?, cioè dotati di un piccolo contributo per uscire e reintegrarsi, sono stati ridotti da 58 a 9. I drastici tagli alla sanità penitenziaria incidono negativamente sui trattamenti farmacologici e psichiatrici. Così non c?è possibilità di recupero». La fotografia più aggiornata sulla situazione, a livello nazionale, è un?indagine intitolata Anatomia degli ospedali psichiatrici giudiziari italiani, curata da Vittorino Andreoli e pubblicata in febbraio dall?Ufficio studi e ricerche del Dap. Al 12 marzo 2001, data di rilevamento, risultavano 1.282 i pazienti ricoverati nei sei Opg italiani (Montelupo Fiorentino, Castiglione delle Stiviere, l?unico che ospita donne, Barcellona Pozzo di Gotto, Napoli, Aversa, Reggio Emilia). Sono gli unici manicomi sopravvissuti alla riforma della legge Basaglia (legge 180), che nel 1978 ha chiuso gli ospedali psichiatrici ordinari. Gli Opg dipendono dal ministero della Giustizia e non da quello della Salute e «stanno scivolando nell?ombra», denuncia Borghi. Il progetto di sperimentazione per ricondurre la sanità penitenziaria in quella ordinaria, infatti, si trova ancora al palo. Gli assessori pongono l?accento sulla necessità di «un cambiamento di alcune e semplici regole, che non pregiudicherebbe la funzione di protezione che gli Opg sono delegati a tutelare». Borghi ricorda come gli interventi economici della Regione per sostenere la riabilitazione di alcuni internati abbiano dato buoni risultati, così come l?intervento di una coop sociale locale, che ha sconfitto le recidive. Una strada da seguire in un cammino di riforma. Gli assessori chiedono dunque «l?avvio di strutture di tipo intermedio» per inserire gli internati «in un contesto meno totalizzante».


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