Non profit

L’angelo delle gemelline

È stato Marco De Mauro a organizzare il viaggio della speranza per la giovane peruviana. Con la “sua” Intervita ha raccolto 37 milioni per darle un futuro.

di Carlotta Jesi

Cosa resta di Marta e Milagros, oltre alle polemiche sulle manie di protagonismo del professor Marcelletti e l?etica violata in nome dell?audience da tanti media nostrani, ora che perfino le due piccole bare bianche delle gemelle sono state inquadrate da ogni angolazione possibile e la loro mamma è ormai il Perù?
Una storia, bellissima, di solidarietà. Una storia dentro la storia, snobbata dai flash e microfoni della cronaca che, per ?Vita?, vale invece la pena di raccontare fin dall?inizio.
Dall?8 febbraio 2000, quando Marta e Milagros nascono una attaccata all?altra all?ospedale Maria Ausiliadora di Lima. O forse anche da prima, quattro mesi prima: quando Marta Milagros scopre di portare in grembo due gemelline siamesi e, davanti ai medici preoccupati che cercano di spiegarle cosa significa la parola ?siamesi?, dichiara di non voler rinunciare alle sue figlie. Per nessuna ragione e nessuna possibile conseguenza.
«Sono comunque le mie bambine: Marta ha iniziato a ripetere questa frase ancor prima che le gemelle nascessero e non ha mai smesso», spiega Marco di Mauro. Il giovane operatore dell?associazione Intervita (nella foto, con la mamma delle gemelle) che dalla sera del 19 maggio, quando Marta e le due figliolette arrivano in Italia per affidare il loro destino al professor Marcelletti, al rientro in Perù di Marta il 29, ha ?vegliato? come un angelo custode su questa mamma impaurita di ventidue anni. Già, vegliato, custodito, protetto e non ?usato?, ?schermato? e perfino ?sfruttato? economicamente come ha scritto qualche giornale italiano contro cui Marco, 28 anni e una voce sicura che non lascia trapelare la stanchezza e tensione accumulata negli ultimi giorni, non ha nulla da dire.
«Come non avevo nulla da dichiarare, a Palermo o a ?Porta a Porta? : le polemiche non mi interessano, è a Marta e alle gemelle che ho cercato di dare spazio. Solo per aiutarle e proteggerle sono entrato nella loro vita».
Un paio di settimane fa, quando a Barcellona volontari e operatori dell?associazione Intervida impegnata in progetti di sviluppo e adozione a distanza in Asia e America Latina scoprono dal programma televisivo ?Sabor a ti?, un magazine pomeridiano trasmesso da Antenna Tres, che a Lima vive una mamma poverissima cui serve denaro e sostegno per far operare le sue bambine in Italia. E, immediatamente, invitano le sedi peruviana e italiana dell?associazione a darsi da fare: assistendo Marta e le sue bimbe a Lima, organizzandone il trasporto in Italia su un aereo di Iberia – l?unica compagnia aerea ad aver imbarcato le gemelline fornendo loro l?ossigeno e l?assistenza necessaria per il viaggio- e quindi il loro trasporto a Palermo. Una delle poche città al mondo disposte ad accogliere e spendere centinaia di milioni per operare Marta e Milagros e a sostenerle con un caldo abbraccio di solidarietà. «Che in questo caso è stato importantissima: senza Intervita che risolveva i problemi pratici di Marta e della sua famiglia non avrei potuto concentrarmi sul mio lavoro», spiega Marcelletti ricordando anche la solidarietà della gente siciliana. «Gesti piccoli arrivati soprattutto alla ?Casa del Sole? dove Marta e le gemelle hanno vissuto per la prima settimana», spiega Marco ricordando i tanti regali di medici e infermieri ma soprattutto una busta bianca lasciata in ospedale con 100 mila lire e questo biglietto: a una famiglia che ha la sola sfortuna di essere nata in Perù, un Paese più povero dell?Italia. Firmato: un palermitano.
Poi l?automobile donata da Agnelli, la stanza all?Hotel delle Palme che il sindaco Orlando ha offerto a Marta, e tanti, tantissimi piccoli segni con cui la mamma di Marta e Milagros ha dimenticato l?interesse quasi morboso di stampa e tivù. «L?interesse che, prima dell?operazione, ci ha fatto venire l?idea di aprire una raccolta fondi per Marta. Una mossa che, evidentemente, non è piaciuta ai media pronti a fotografare la famiglia di Marta e Milagros nei momenti più strazianti ma non a pubblicare gli estremi del conto corrente creato per aiutarla. Oggi vi sono stati depositati più di 37 milioni che, per desiderio della stessa Marta, andranno anche all?Istituto de Salud del Nino a Lima», spiega Marco ripercorrendo uno per uno i momenti trascorsi con Marta.
Le brevi passeggiate per Palermo in cui sentire l?odore del mare togliendosi di dosso il camicie bianco e l?atmosfera dell?ospedale, i disegni al computer per smorzare la tensione accumulata in giorni di attesa, le cene in pizzeria quando Marta si lasciava un po? andare e lui doveva fare smorfie e tanti giochi per farla smettere di piangere e, soprattutto, le buffe lezioni di geografia con la famiglia al completo. Trucchi e passatempi semplici, insomma.
Di quelli che, in genere, solo chi ti vuole bene e conosce per davvero si presta a fare e invece Marco escogitava per Marta e il marito Pascual, due ragazzi impauriti di cui a Palermo è diventato il fratello maggiore e vero punto di riferimento. Anche se lui, oggi che Marta è appena tornata a Lima e fra i moltissimi giornalisti che lo cercano sul cellulare decide di raccontare la sua storia solo a ?Vita?, minimizza. «Qualunque altro volontario, operatore non profit o associazione si sarebbe comportato come noi. La solidarietà è solidarietà e basta». Anche quando, dopo aver passato la notte dietro il vetro di una sala operatoria, solidarietà vuol dire che spetta a te dire a una mamma di 22 anni ?le tue bambine sono morte?. Anche quando, appena quella mamma per cui sei diventato un fratello maggiore sale su un aereo per tornare a casa, solidarietà vuol dire essere accusato dai giornali di averla usata e non cercare neppure di difendersi. Perché tanto la solidarietà è un?altra cosa, e Marta, Pascual, Franklin, Milagros e Marta lo sanno.

La lettera della mamma al professore: grazie, grazie, grazie
Conoscevamo il rischio relativo all?operazione chirurgica. Abbiamo lottato per le nostre bambine. Avevamo speranza e fede di salvarne almeno una. Quello che è successo Dio lo ha voluto: se Dio ha deciso questo, noi accettiamo la volontà di Dio.
Ringraziamo il Professor Carlo Marcelletti che con la sua équipe ha cercato di salvare almeno una delle nostre bambine: hanno lottato molto, con tutta la forza, hanno fatto il possibile.
Ringraziamo tutti i medici e gli infermieri dell?ospedale ?Casa del Sole? e dell?Ospedale ?Civico? di Palermo che ci sono stati vicini e hanno dato tutta la loro disponibilità. Ringraziamo anche il Dottor Velio Sperandeo, la Dottoressa Teresa Della Torre e tutti gli altri.
Ringraziamo tutta la città di Palermo per l?affetto e l?ospitalità che ci ha offerto. Ringraziamo il Sindaco di questa città, Leoluca Orlando, che ci è stato vicino e ci ha offerto la sua concreta solidarietà. Il suo sostegno, fra l?altro, ha sollecitato la generosità del Dottor Umberto Agnelli e dell?Ingegner Cantarella che ci hanno assicurato di donarci un?automobile al nostro rientro in Perù.
Ringraziamo anche la compagnia aerea Iberia per la disponibilità al trasporto delle nostra bambine dal Perù. E grazie alla Regione Siciliana per sostenuto le spese per il nostro rientro in patria.
Grazie all?Ambasciata Peruviana, alle autorità italiane e ad Intervita per aver consentito alla nostra famiglia di poter essere riunita in questo momento così importante e così difficile.
Ringraziamo l?Ospital de Salud del Nino, L?Ospital Maria Ausiliadora. Grazie alla direttrice Melgar, al Dottor Chumbi, alla Dottoressa Cajas e a tutta l?équipe medica.
Grazie a Blanca e al Dottor Tasayco che ci hanno accompagnato nel viaggio verso Palermo.
Grazie ancora alla Direzione dell?Ospedale Civico che ha deciso di intitolare a Marta e Milagros il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica.
Grazie molte a Intervita tutta che dal Perù ci ha seguito con il dottor Arroyo, che lavorava preoccupato per noi mentre cercavamo aiuto da altre parti.
Grazie a Intervita per il sostegno morale ed economico. Grazie specialmente a Marcos e Marco che in ogni momento ci sono stati vicini. Siamo sempre stati ampiamente disponibili nei confronti degli organi di informazione che hanno seguito la nostra vicenda.
Marta e Milagros resteranno sempre nel nostro cuore e nel cuore di Palermo.
Grazie ancora a tutti. Che Dio vi benedica tutti.
Palermo, 28 maggio 2000
Adesso abbiamo qualcosa da chiedere a voi: aiutateci a diffondere il nostro numero di conto corrente 77000 intestato a Intervita e A.B.C. presso il Credito Italiano (ABI 02008, CAB 01600). Quanti vorranno aiutarci potranno utilizzare questo conto corrente per le loro offerte.
Marta e Milagros resteranno sempre nel nostro cuore e nel cuore di Palermo.
Marta Milagros, Pascual Juarez e Franklin Mallquillanca

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