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Laltolà di Violante
Obiezione di coscienza. Più difficile il cammino della legge
Gli obiettori avevano chiesto una mano ai deputati, per approvare la legge che li riguarda entro luglio. Invece, proprio dal loro presidente, arriva una dichiarazione che lascia ben poche speranze. E questo, mentre alla Camera inizia la discussione generale per l?approvazione della legge sull?obiezione di coscienza. Luciano Violante sostiene l?opportunità di un cammino comune di questa normativa e del disegno di legge, attualmente all?esame del Senato, sul servizio civile nazionale. Il che, tradotto in termini pratici, rappresenta un nuovo autorevole stop all?approvazione in tempi rapidi di una legge che rimbalza ormai da cinque anni da un ramo all?altro del Parlamento.
Mentre infatti questa normativa, magari col ricorso del governo alla fiducia, potrebbe essere approvata anche domani ( il Senato ha già dato via libera lo scorso gennaio), il disegno di legge sul servizio civile deve ancora iniziare il suo iter parlamentare. E rischiano di non servire a nulla i frutti dati dalla campagna lanciata la scorsa settimana dall?Associazione obiettori nonviolenti e da ?Vita?, per ottenere l?approvazione della legge entro la fine del mese. C?era stato un appello inviato da 150 parlamentari proprio al presidente Violante. E lunedì scorso la Camera, aveva finalmente avviato la discussione della legge, senza però arrivare a nulla di definito.
Il calendario parlamentare, da qui alla fine di luglio, quando gli onorevoli andranno in ferie, è molto fitto, e il governo, nonostante una esplicita richiesta in tal senso da parte del presidente del gruppo misto, Mauro Paissan, non sembra intenzionato a porre la questione di fiducia su questo punto.
Le reazioni all??uscita? di Violante non si fanno attendere: «Dopo aver sentito l?intervento di Violante in tema di obiezione ed esercito di professionisti, ci è più facile capire per quale motivo la legge sull?obiezione di coscienza non sia stata ancora approvata dalla Camera, nonostante l?approvazione in Senato risalga a più di cinque mesi fa». È quanto sostiene Massimo Paolicelli, portavoce dell?Aon, che prosegue: «Violante è libero di sostenere l?opportunità dell?istituzione di un esercito di professionisti, ma questo non toglie la necessità prioritaria, di recente sottolineata anche da Amnesty international, di riconoscere il diritto soggettivo all?obiezione. L?approvazione di questa legge non comporterebbe nessun rallentamento sulla strada dell?istituzione di un esercito di professionisti e di un servizio civile nazionale». La legge in questione prevede, oltre al riconoscimento del diritto soggettivo all?obiezione, l?attribuzione della gestione degli obiettori a un ufficio ad hoc da istituirsi presso il ministro per la Solidarietà sociale. Gli obiettori, oggi, sono gestiti dal ministero della Difesa.
La campagna
Promotore Assoc. Obiettori nonviolenti, settimanale ?Vita?
L?obiettivo Ottenere l?approvazione della legge sull?obiezione di coscienza entro la fine di luglio
Adesioni 250 firme tra parlamentari e personaggi del volontariato e della cultura
Il nostro appello
Legge entro Luglio
Approvare rapidamente la legge sull?obiezione di coscienza è un atto di civiltà. Non è infatti tollerabile che, dopo il rinvio della legge alle Camere nel ?92 da parte del presidente Cossiga, un testo approvato a larga maggiornaza dal Parlamento ancora oggi non abbia visto la luce, e rimbalzi da un?Aula all?altra. È una legge importante perché permetterà di garantire il diritto soggettivo all?obiezione di coscienza e di avere un servizio civile serio e qualificato, gestito da un apposito ufficio… …Non possiamo più attendere, ne va anche della credibilità del Parlamento. Per questo chiediamo ai parlamentari di approvare la legge entro il mese di luglio, e al Governo, se necessario, di porre la questione di fiducia.
Nuove adesioni: Diego Bona (Pax Christi Italia), Licio Palazzini (Arci servizio civile), Nuccio Iovene (Forum terzo settore), Albino Bizzotto (Beati costruttori di pace), Raffaele Salinari e Anna Schiavoni (Cocis), Massimo Persotti (Amnesty International), Paola Trenti, Edoardo Patriarca, Giovannella Baggio e Giuseppe Scuderi (Agesci).
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