Politica

L’Aiuto pubblico allo sviluppo di domani, noi suggeriamo che…

scooperation/ Ecco alcune voci della cooperazione raccolte alla convenzione "Noi e gli altri", promossa dall’Ulivo a Firenze lo scorso 24 marzo.

di Paolo Manzo

Ecco alcune voci della cooperazione? ?raccolte alla convenzione Noi e gli altri, promossa dall?Ulivo a Firenze lo scorso 24 marzo. Stefano Manservisi, direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo della Ue: «Oggi l?Italia manca nel dibattito europeo sullo sviluppo. E non è una questione di competenze bensì di visione, per questo dico che dobbiamo riprendere il posto che ci compete nel settore». Silvia Francescon, coordinatrice della Campagna del Millennio Onu: «Milioni di italiani si attendono dai politici precise scelte in tema di lotta alla povertà. Credo debba essere creata nei primi 100 giorni di governo un?agenzia per la lotta alla povertà per il raggiungimento dei Millennium Goals». Sergio Marelli, presidente dell?Associazione ong italiane: «Chiediamo al prossimo governo un segno di discontinuità con il passato. È necessario un viceministro con delega affinché ci sia coordinamento e coerenza tra i vari ministeri e, subito, un finanziamento di 300 milioni di euro per i fondi speciali e il Global Fund». Raffaele Salinari, portavoce del Cini – Coordinamento italiano network internazionali: «È necessario raggiungere almeno lo 0,33% con la Finanziaria di quest?anno. Bisogna esplicitarlo nel Dpef e poi fare una scaletta per l?aumento progressivo fino allo 0,7%». Donato Di Santo, presidente dell?ong Movimondo: «Ci sono cose ?di fondo? da fare nei primi mesi di governo. La prima è aderire alla proposta lanciata da Riccardo Petrella di ?dichiarare fuori legge, mettere al bando ed abolire la povertà? ». Agostino Miozzo, capo ufficio Volontariato e relazioni istituzionali della Protezione civile: «Finalmente nel nostro sistema abbiamo una catena di comando che bilancia bene tra società civile e intervento pubblico ». Nino Sergi, presidente di Intersos: «L?umanitario sta scomparendo a causa della ?guerra umanitaria?. Chiamiamoli interventi di costruzione della pace, ma non umanitari!». Luigi Dante, direttore generale di Iccrea Holding spa: «Manca la politica dell?ultimo passo, perciò riteniamo che la cooperazione internazionale debba avere come delegato il presidente del Consiglio». Claudio Martini, presidente della Regione Toscana: «Non possiamo raggiungere i Millennium Goals finché il mondo spende 1.044 miliardi di dollari l?anno per le armi e 60 miliardi di dollari per gli Aps». Lapo Pistelli, responsabile Esteri della Margherita: «Separiamo le risorse per la cooperazione dai fondi per gli intervent


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