Cultura

L’8 per mille ai disabili, non alle associazioni

Legislazione. Cresce la protesta sul ddl 1095.

di Barbara Fabiani

Dopo la denuncia di Vita non si placano le proteste intorno alla proposta di legge in discussione alla commissione Affari istituzionali del Senato (ddl 1095) che attribuirebbe alle sole cinque associazioni “storiche” dei disabili (Uic, Amnil, Amnic, Ens e Unms ) l’accesso a una quota dell’8 per mille destinato allo Stato. Dalla Fish – Federazione per il superamento dell’handicap parte una controproposta. «Che i soldi non vadano a nessuna delle associazioni “storiche” ma che servano a rilanciare il Fondo nazionale per i non autosufficienti» , propone il presidente Pietro Barbieri. Il Fondo in questione, introdotto per decreto dal precedente governo, non è mai stato avviato. «Sappiamo che anche il ministro Sirchia ha recentemente ripreso in considerazione la necessità di aggiungere delle risorse specifiche per la non autosufficienza. Noi pensiamo che due miliardi e mezzo di euro basterebbero per dare un segnale importante. Quindi nessun 8 per mille alle sole 5 associazioni, ma risorse per garantire servizi per disabili sul territorio e magari per un aumento delle pensioni minime di inabilità». E su quest’idea la Fish ha anche annunciato una campagna di informazione e promozione.

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