Famiglia

L’ultima di Dario Fo. Il Nobel cammina

Con i soldi del premio aveva fondato un comitato di aiuto ai disabili. Ora torna alla carica finanziandolo con i suoi disegni. Ecco perché (di Raffaella Beltrami).

di Redazione

Il palcoscenico sarà il Jamaica, storico locale milanese, nel cuore di Brera. Ma questa volta Dario Fo non darà spettacolo. Qui, a partire dal 5 giugno, presenterà una selezione di sue litografie e disegni in vendita a favore del comitato Il Nobel per i disabili. Eh sì, il Nobel. Tutto è iniziato nel 97, quando arrivò la notizia del riconoscimento per meriti letterari. “Un miliardo e 950 milioni di lire: una cifra enorme”, ricorda Fo. “Di certo non li volevo tenere, così io e Franca (Rame, ndr) abbiamo pensato che il Nobel lo meritassero i dimenticati, il popolo muto dei disabili, gli otto milioni di persone che lottano ogni giorno accompagnati da fatica, rinuncia e solitudine”. Nasce così nel 98 questa onlus, presieduta dalla stessa Rame, che ha speso i soldi del premio in 39 pulmini attrezzati per disabili. Ma non è finita lì. “Quell?estate siamo stati sommersi da richieste da tutta Italia”, continua la Rame. “Storie di disperazione che mi hanno straziato il cuore”. Dopo averle esaminate, molte sono state soddisfatte: computer, carrozzine, mensili per l?acquisto di medicine. Per una spesa che ha superato quanto si potessero permettere. Ed ecco, allora, la serie di litografie (prezzi tra i 260 e i 400 euro) per aiutare il Comitato. “Una serie legata alle mie esperienze teatrali e artistiche, un disegno legato all?altro da una progressione naturale. Nessun dipinto è mai solo”, interviene Fo. “Vorrei che contribuissero a modificare lo sguardo nei confronti dei disabili: fin da ragazzino io ho avuto la fortuna di conoscerne e dimenticare le loro difficoltà e il loro handicap. Questo mi ha consentito di leggerne le qualità straordinarie: ironia, intelligenza, generosità”. In fondo, Fo l?ha dichiarato spesso: “Adoriamo sognare. E a furia di sognare, a volte, i sogni si avverano”. Il sogno di un mondo dove non esistono i ?diversi?, perché tutti siamo diversi. In quanto uomini. di Raffaella Beltrami Info: Il Nobel per i disabili comitato@ellesse.fastwebnet.it


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