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LIstituto Cortivo segnala: Rapporto sugli asili nido in Italia
Unindagine di Cittadinanzattiva fotografa la situazione italiana, con molte sorprese e dati che inducono a riflettere
Gli asili nido in Italia sono pochi e costosi, tanto che la loro ricerca viene definita da qualcuno come una vera ?caccia al tesoro?, che si trasforma in una ?lotteria dell?infanzia?.
Un bambino su tre che deve accedere ad un asilo pubblico rimane fuori.
Dal 2002 al 2005, secondo dati del Ministero dell?Interno, le liste d’attesa si sono ridotte, nelle città capoluogo, solo dal 36 al 31%, con criticità ancora marcate in Sicilia e Basilicata, dove restano insoddisfatte, rispettivamente, il 61 e il 55% delle domande di accesso. Si rilevano alcuni preoccupanti casi di Regioni in controtendenza, dove nello stesso periodo sono aumentate le liste d’ attesa (Abruzzo dal 23 al 35%, Calabria dal 23 al 24%, Campania dal 12 al 28%, Friuli dal 33 al 45%, Molise dallo 0 al 5%, Puglia dal 41 al 42%, Sardegna dal 37 al 42%, Trentino dal 15 al 36%, oltre che in Sicilia dal 44 al 61% e Basilicata dal 44 al 55%).
Per quanto le sperequazioni territoriali tra il Nord e il Sud del Paese non sia limitato solo ai costi (le 10 città più care sono tutte del Nord), ma riguardi anche il numero di nidi sul territorio, va ricordato che il servizio di asilo nido pubblico è presente solo nel 16% dei comuni italiani, mentre nel loro insieme il 58% dei nidi comunali è concentrato nelle regioni settentrionali, il 28% al Centro e solo il restante 14% al Sud.
Gli asili nido comunali sono stati istituiti oltre trent?anni fa, con la legge n. 1044/1971.
La Lombardia è la Regione che emerge per il più elevato numero di nidi, con 603 strutture e oltre 27.000 posti disponibili, seguita dall?Emilia-Romagna con 513 nidi e 23.262 posti e infine la Toscana con 397 strutture e 14.338 posti.
A livello nazionale, sempre secondo dati ministeriali, si contano 3.010 asili nido comunali con 129.151 posti disponibili.
Considerando che la popolazione da 0 a 3 anni supera di poco i due milioni (2.185.898, dati Istat), se ne ricava che la copertura del servizio in base alla popolazione di riferimento è del 5,9%, con solo due regioni, Toscana ed Emilia capaci di soddisfare oltre il 10% della potenziale utenza (rispettivamente per il 12% e il 16%), a fronte di un’incapacità pressoché totale di regioni come Campania e Calabria che non arrivano a soddisfarne nemmeno l?1% .
L?Unione Europea ha fissato per il 2010 l?obiettivo di assicurare gli asili nido per il 33% dei bambini, traguardo già raggiunto da diversi Paesi comunitari (spicca la Danimarca con il 64%). Intanto, in Italia il tasso di natalità resta a 1,3 figli a famiglia, uno dei più bassi in Europa, e gli investimenti per le politiche familiari sono inferiori alla media europea di ben due volte e mezzo. Una famiglia media italiana spende 290 euro al mese per i servizi alla prima infanzia (asili nido), con rette a volte di ben oltre 500 euro al mese, e non sempre l?asilo pubblico è più economico di quello privato.
(Fonte: www.cittadinanzattiva.it).
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