Non profit

L’hanno bocciata senza neppure conoscerla

Susanna Agnelli punta il dito contro i parlamentari italiani. E accusa: in tutti i Paesi d’Europa sono favorite le donazioni, tranne che da noi. Ha vinto ancora lo statalismo.

di Giuseppe Frangi

Sorpresa? «Purtroppo per nulla». C?è un?ironia tagliente nella reazione di Susanna Agnelli alla bocciatura della +Dai -Versi. «Era scritto. Questo è un Paese che sulla questione delle donazioni dice una cosa oggi per contraddirla domani». Vita: Senatrice, lei dal 1990 è presidente di Telethon, la onlus che con le donazioni raccolte finanzia una consistente fetta della ricerca medico scientifica in Italia. Come si spiega questa nuova sconfitta? Questa volta il fronte non era bipartisan? Susanna Agnelli: Si spiega con la scarsa informazione. Bisognerebbe approfondire le questioni prima di decidere in merito. Se si fosse studiata bene la questione delle donazioni, si sarebbe visto che in tutti i Paesi d?Europa ci sono meccanismi fiscali che le favoriscono. E soprattutto che questi Paesi non ci perdono, ma ci guadagnano. Solo in Italia queste cose non si capiscono. Vita: Secondo lei non ci sono speranze che il provvedimento venga ripescato? Agnelli: No. Se c?era la volontà di cambiare era questo il momento di dimostrarla. Una volta affondata, è affondata. Vita: Un?altra vittoria di uno statalismo irriducibile? Agnelli: Sì. Anche se poi scopri che qualcuno si muove, come il ministro Letizia Moratti che ha proposto una deduzione per le spese per la ricerca scientifica. Ma bocceranno anche quella, ne sono sicura. In Italia, purtroppo, o si sta fermi o si procede in ordine sparso: come nel caso di quella leggina che ha aperto una finestra di quattro mesi per dedurre le donazioni alla ricerca contro il cancro. Un provvedimento inutile, perché parziale. E perché non ha lasciato neanche il tempo di fare la dovuta informazione ai cittadini. Vita: E per Telethon si può quantificare un danno? Agnelli: No. Noi dipendiamo dalla nostra trasmissione annuale e dalle centinaia di migliaia di donatori che ci danno cifre minime o considerevoli. L?anno scorso abbiamo raccolto in questo modo oltre 27 milioni di euro, un nuovo record storico. A un pubblico così generoso bisognerebbe proporre leggi semplici, che facciano capire il vantaggio che comporta il donare. La +Dai -Versi era una legge semplice e chiara. Ma come era prevedibile, è stata affondata. Purtroppo adesso non c?è molto altro da aggiungere.


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