Leggi

L’europa unanime su fondi ed esenzioni

I punti caldi della relazione della parlamentare Marian Harkin, approvata dal Parlamento europeo lo scorso 22 aprile.

di Redazione

Finanziamenti sufficienti per le associazioni di volontariato senza che queste, per ottenerli, debbano inviare i presidenti a un master di project financing; esenzione dall?Iva sugli acquisti per finalità istituzionali e sui beni e servizi donati al volontariato dalle imprese. Questi i due punti caldi della relazione della parlamentare Marian Harkin, approvata dal Parlamento europeo lo scorso 22 aprile. Il Parlamento incoraggia anche gli Stati membri a riconoscere il valore del volontariato come promotore della coesione sociale ed economica.

Le organizzazioni di volontariato dovrebbero accedere a finanziamenti sufficienti e sostenibili senza eccessivi adempimenti burocratici e formalità. È quanto ha affermato il Parlamento europeo chiedendo di considerare l?introduzione di esenzioni dall?Iva sugli acquisti delle organizzazioni di volontariato destinati allo svolgimento dei loro compiti e sui beni e servizi a esse donati. Sempre secondo Strasburgo, occorre inoltre accrescere la mobilità dei volontari e promuovere progetti transfrontalieri.

Sono questi i contenuti della relazione di Marian Harkin (Alleanza dei liberali e democratici in Europa), approvata con un plebiscito: 639 voti favorevoli, 23 contrari e 21 astensioni. Si tratta di un atto con cui il Parlamento incoraggia gli Stati membri e le autorità regionali e locali a riconoscere il valore del volontariato per la «promozione della coesione sociale ed economica», e li esorta a operare in partenariato con le organizzazioni del volontariato e a consultare adeguatamente il settore per sviluppare piani e strategie finalizzati «al riconoscimento, all?apprezzamento, al sostegno, all?agevolazione e all?incoraggiamento del volontariato». Anche perché il volontariato «non ha solo un valore economico misurabile, ma può anche consentire risparmi significativi per i servizi pubblici» che, peraltro, non deve andare a sostituire. Sono oltre 100 milioni i cittadini dell?Unione europea che svolgono attività di volontariato e il contributo economico degli enti senza scopo di lucro è pari, in media, al 4% del Pil; oltre un quarto di tale cifra è dovuto al tempo impiegato in attività di volontariato. Inoltre, per ogni euro speso dallo Stato a favore del volontariato, lo stesso Stato ne riceve in cambio da 3 a 8.I deputati sollecitano quindi gli Stati membri a creare un quadro stabile per la partecipazione delle organizzazioni non governative ai dibattiti pubblici. È necessario, però, distinguere in modo più chiaro le organizzazioni di volontariato dalle ong, le cui attività non sono organizzate sulle stesse basi. Stati membri e autorità regionali e locali dovrebbero inoltre compiere «sforzi reali» per aiutare le organizzazioni del volontariato ad accedere a finanziamenti sufficienti e sostenibili a fini amministrativi e per progetti. Ma, ammoniscono i deputati, «senza eccessivi adempimenti burocratici e formalità di documentazione», pur mantenendo i necessari controlli sull?assegnazione di fondi pubblici.

Nella prospettiva della revisione prevista per il 2010 delle disposizioni sull?Iva, infine, il Parlamento invita la Commissione a prendere in considerazione «i validi argomenti sociali» a favore dell?introduzione di esenzioni dall?Iva per le organizzazioni di volontariato, registrate a livello nazionale, su acquisti finalizzati all?espletamento dei loro compiti. Dovrebbe inoltre prendere in considerazione l?esenzione, «in casi specifici», dal pagamento dell?Iva su beni e servizi donati alle organizzazioni di volontariato. Anche le imprese e gli altri operatori privati, nell?ambito della csr, dovrebbero sostenere finanziariamente iniziative di promozione del volontariato, e ricevere incentivi dagli Stati affinché supportino tale settore. La relazione si è conclusa con la richiesta da parte della parlamentare Harkin di proclamare il 2011 «Anno europeo del volontariato».

Ora il testo sarà inviato alla Commissione Europea che, ha promesso, «terrà conto» delle raccomandazioni che contiene. Paola Mattei

IL PUNTO

  • Marian Harkin.

Parlamentare irlandese eletta nel 2002, fa parte del gruppo Alleanza dei liberali e democratici in Europa, dell?Intergruppo parlamentare sulla disabilità e della sottocommissione per il Lavoro e gli affari sociali. La sua relazione ha ottenuto 639 voti favorevoli, 23 no e 21 astensioni.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA