«Ogni iniziativa da parte vostra sarà accolta a braccia aperte da noi ristretti, fatevi avanti». Questo invito a farsi avanti i detenuti della Casa circondariale di Lodi lo rivolgono, dalle pagine del loro giornale Uomini liberi alla popolazione della loro città, raccontando quanto è desolante l?estate in galera. E spiegando quanto importante sarebbe che la gente se ne ricordasse, e non dimenticasse le persone che vivono rinchiuse in queste calde giornate e nelle notti che fuori sono piene di vita, e dentro sono più tristi e deprimenti che mai. Ogni estate allora ripetiamo anche noi quello che è diventato una specie di rito: un invito al volontariato a non andare del tutto in vacanza, a continuare le attività, a mantenere ?aperte? le carceri che altrimenti, senza le iniziative proposte dai volontari, il più delle volte si ridurrebbero a ventidue ore di branda e due ore d?aria in vasche di cemento infuocate. E questa volta l?invito lo rivolgiamo anche alla scuola, perché mentre gli studenti del mondo ?normale? non vedono l?ora che finiscano le lezioni per fuggirsene il più lontano possibile dalle aule scolastiche, gli studenti reclusi sognano una scuola che continui sempre, e permetta loro di tenere occupata in modo utile la mente e di uscire per alcune ore dalle celle-dormitorio.
Ornella Favero (ornif@iol.it)
Una famosa canzone diceva «l?estate sta arrivando» ed è proprio questo che ci spaventa, perché l?estate è la più bella stagione dell?anno, tutti ansiosi delle vacanze, il mare, il sole, le giornate sono più lunghe, la televisione ci fa vedere tutto e di più, le feste mondane nelle più svariate e belle località dove i vip fanno sfoggio di invidiabili abbronzature. Per noi come sempre è tutto il contrario perché diventa molto più difficile affrontare la detenzione, le giornate sono lunghe e difficili da passare, il caldo in cella è spesso insopportabile, il tutto sembra fermarsi.
Molti di noi hanno meno colloqui e anche per quanto riguarda le istituzioni tutto si ferma, gli stessi avvocati diventano introvabili e le iniziative che in questi ultimi mesi sono indubbiamente aumentate in alcuni casi si ridurranno. L?appello che noi vogliamo lanciare è di non lasciarci soli nella tristezza di una detenzione. Proprio partendo da questo vorremmo suggerire delle piccole iniziative che le amministrazioni carcerarie potrebbero prendere in esame, piccoli eventi ma molto importanti nel nostro contesto, aiutandoci a superare un?altra estate, una delle tante che dobbiamo passare qui dentro, stemperando quella tensione che inevitabilmente aumenta in noi per le condizioni in cui ci troviamo.
Con l?arrivo del caldo sono molte le persone, soprattutto anziane che rimangono in città e che sono sole, io credo che sarebbero felici a dar luogo a iniziative che li porterebbe a offrire a noi un po? del loro tempo. Sappiamo che per la sicurezza e la gestione del carcere tutto è molto difficile ma magari con un po? di impegno riusciamo a fare un qualcosa di propositivo e forse di unico nella nostra realtà.
C. B. – Casa circondariale di Lodi
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