Sostenibilità

L’esperienza. Così si lavora nel Cras della Maremma. Un ospedale che sembra un’arca

Lupi, daini, cinghiali, tassi, uccelli di ogni specie. Ma anche istrici, serpenti, piccoli roditori... C’è posto per tutti al Centro di recupero del WWF (di Marco Aloisi).

di Redazione

Oltre 10mila animali appartenenti a quasi tutte le specie presenti sul territorio nazionale in dieci anni di attività, con un andamento annuale tendenzialmente in crescita. Lupi, daini, cinghiali, tassi, uccelli (dai rapaci ai piccoli passeriformi) ma anche rettili. Non c?è specie che non sia stata ospite e in cura al Centro recupero animali selvatici WWF della Maremma, a Semproniano (GR). Nella maggior parte dei casi, grazie all?intervento dei veterinari e dei volontari del Centro, è stata possibile la reintroduzione in natura degli ospiti temporanei. Un risultato ottimale vista la complessità dell?iter terapeutico e riabilitativo che deve essere intrapreso con la fauna selvatica. Tra le cause primarie di ricovero ci sono gli incidenti stradali e il bracconaggio, sia con armi da fuoco che con trappole.Oltre al fucile, gli strumenti più utilizzati dai bracconieri in quest?area sono soprattutto i lacci e le trappole a scatto, nelle quali l?animale entra in una gabbia, attratto da un?esca, e resta imprigionato. Poi i bocconi avvelenati: vengono utilizzati per abbassare il numero delle volpi, ed eventualmente dei lupi. È una piaga, purtroppo oggi ancora non debellata: usano stricnina o fosfuro di zinco, un rodenticida. In questi casi è davvero difficile intervenire. Per quanto riguarda gli incidenti stradali, i più frequenti coinvolgono il capriolo, ma anche i rapaci. Per fortuna la mentalità sta cambiando: mai mi sarei aspettato che un agricoltore mi portasse un serpente ferito, un cervone oppure un ramarro. Eppure comincia a succedere. Di sicuro è un buon segno di una sensibilità che sta crescendo. Una volta un muratore mi ha portato un mustiolo etrusco, un mammifero insettivoro di pochi centimetri che aveva subito un trauma. Una volta mi hanno chiamato per un istrice, era caduto in una piscina vuota e si era ferito…La maggior parte degli animali provengono dalla provincia di Grosseto o dalla regione, ma in alcuni casi sono trasferiti al Crasm anche animali da altre regioni, grazie all?esperienza e le strutture di cui dispone il Centro. Gli animali ricoverati sono prevalentemente vittime del bracconaggio o di malattie, o si tratta semplicemente di giovani non ancora in grado di volare: in primavera, infatti, molti rapaci caduti dal nido vengono raccolti e affidati al Centro. Gli animali, una volta curati e riabilitati, vengono reintrodotti nel loro ambiente naturale riportandoli, nel limite del possibile, nelle zone di provenienza.Oltre all?effetto diretto sulla fauna grazie alla cura e alla riabilitazione degli animali selvatici, il Centro recupero svolge un?importante funzione di monitoraggio sull?impatto delle attività e delle strutture umane sull?ambiente naturale (caccia, strade, elettrodotti ecc.) e su eventuali patologie che possono colpire le popolazioni di animali. Quindi il Crasm rappresenta lo strumento che permette il monitoraggio scientifico-sanitario della fauna selvatica, dai rettili agli uccelli, ai grossi ungulati e ai grandi carnivori.L?elaborazione dei dati permette a tutti gli enti interessati – Istituti zooprofilattici, Asl, università, amministrazioni pubbliche – di avere un quadro preciso sull?andamento delle patologie infettive ed infestive, delle zoonosi, delle patologie trasmissibili tra animale domestico e selvatico, dell?interazione con le attività umane, nonché dell?andamento numerico delle popolazioni.Oltre al recupero degli animali in difficoltà, il Centro svolge un importante e innovativo ruolo ecoturistico ed educativo. Infatti oltre a quelle già presenti, si stanno oggi approntando, grazie alla collaborazione con il Comune di Semproniano ed il ministero dell?Ambiente, strutture specifiche dedicate ad animali irrecuperabili o abituati all?uomo, che saranno aperte al pubblico e alle scolaresche.

Marco Aloisi
responsabile Centro recuperoanimali selvatici della Maremma

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