Sostenibilità

L’azienda dice addio al gadget

Sempre più compagnie, grandi e piccole, scelgono di farsi ricordare dai clienti con donazioni o regali equosolidali. I casi Ford, Calzedonia, T-Systems e Abb Italia

di Redazione

Gentile cliente, quest?anno abbiamo deciso di sostituire il suo regalo natalizio con una donazione a favore dell?associazione X per il finanziamento del progetto Y. Certi di avere la sua approvazione, le auguriamo di cuore buone feste». Sono sempre di più gli stakeholder (clienti, fornitori, dipendenti) delle aziende italiane che si vedono arrivare sulla scrivania biglietti di questo tenore all?approssimarsi del Natale. Una tendenza in atto da qualche anno e che nell?era post 11 settembre si sta rafforzando, a vantaggio dei bilanci del non profit. «La differenza con il Natale 2000 è tangibile», dice Matteo De Brabant, vicepresidente di Jakala, società specializzata in regalistica per imprese. «L?anno scorso si guardava di più all?apparenza, persino alle dimensioni del regalo, in un clima quasi euforico. Quest?anno è d?obbligo la sobrietà, ma a dire il vero molti budget erano stati tagliati prima dell?11 settembre, per la congiuntura economica sfavorevole». La crisi non riduce solo i budget, ma anche il tempo a disposizione per pensare ai regali. Forse per questo sono più numerose le aziende che hanno staccato un assegno per una buona causa charity invece di scegliere un regalo etico. In generale, le aziende che scelgono la donazione hanno alle spalle una storia di coinvolgimento sociale. Abb Italia, 8mila dipendenti, parte di un gruppo industriale svedese tra i più grandi del mondo attivo nell?impiantistica, fa parte del network Sodalitas, la filiazione di Assolombarda per lo sviluppo dell?imprenditoria nel sociale. «Abbiamo sempre donato tempo e know how piuttosto che soldi», chiarisce Nicoletta Chiucchi, responsabile Abb per le attività di volontariato. «Per Natale, ad esempio, realizziamo internamente i biglietti di auguri, che vendiamo alle società del gruppo, e destiniamo il ricavato all?associazione Duchenn Parent Project contro la distrofia muscolare». Con un sorriso, Ford Italia ha capovolto tutte le logiche: ha fatto il regalo al Bambin Gesù, un ospedale pediatrico romano. Il 19 dicembre viene inaugurato il nuovo padiglione di neuropsichiatria infantile per il quale Ford ha donato 3,5 miliardi in tre anni. Spiega il responsabile relazioni esterne, Giuseppe Caiazza: «È naturale per noi avere sostituito i regali con donazioni a favore del Bambin Gesù, e abbiamo invitato i nostri fornitori e concessionari a fare altrettanto». Resta nella tradizione, ma con creatività, T- Systems Italia, filiale di un colosso dell?informatica che fattura 11 miliardi di euro, controllata da Deutsche Telekom. L?azienda ha invitato i clienti di Roma e Milano a un concerto pro Unicef. Ai dipendenti, invece, arriveranno i cesti del commercio equo e solidale. La stessa idea di Calzedonia, catena di negozi in franchising di calzetteria e intimo, con una variante: ciascuno degli 800 dipendenti riceverà un buono da 50mila lire spendibile in una delle Botteghe del mondo-Ctm.


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