Volontariato

«L’archeologia? Una passione per tutti» Parola di Stefano Bocci, informatico etrusco

Stefano Bocci, 42 anni, lavora nel campo informatico, ma ha una decennale passione per l’archeologia

di Daniele Biella

Stefano Bocci, 42 anni, lavora nel campo informatico, ma ha una decennale passione per l?archeologia. «Mi attirano gli scavi di ogni periodo storico, senza esclusioni», dice, orgoglioso di vivere a Tuscania, vicino a Viterbo, culla della civiltà etrusca. Bocci è oggi volontario formatore e segretario organizzativo dei campi estivi di scavo del Gruppo archeologico tuscanese (www.toscanella.it).

Come ti sei avvicinato all?archeologia?
Per caso. Nel 1991 stavo camminando e mi sono imbattuto in uno scavo, da allora mi sono appassionato e ho partecipato a numerose esperienze, prima assistendo gli esperti poi diventandolo io stesso. D?estate organizziamo campi, ma anche nel resto dell?anno effettuiamo scavi e ricerche.

Chi viene ai vostri campi?
Studenti di facoltà affini all?archeologia, ma non solo, anche tanta gente comune. Quest?anno siamo di fronte a una scommessa: per la prima volta organizziamo il campo indipendenti dal gruppo nazionale. Per due settimane ?puliremo? una chiesa medievale abbandonata. Speriamo che la risposta sia buona.

Bisogna conoscere la materia per partecipare?
Basta la curiosità e l?interesse verso tutto quello che è archeologico. Ci sono esperti che spiegano le cose da fare, come operare. Si lavora in sicurezza e si riescono a stringere ottimi rapporti personali. Per chi volesse aderire, basta richiedere la tessera annuale del gruppo. Daniele Biella

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