Famiglia

L’adozione spiegata da chi la vive

I volontari del nucleo assistenza adozione e affido (Naaa) aiutano le altre famiglie ad accogliere

di Paolo Manzo

N.a.a.a. onlus – nucleo assistenza adozione e affido Indirizzo: via San Maurizio 6 10073 Cirié (To) C.p. 59 Tel.: 011.9222178 Fax: 011.9222179 Email: naaasede@naaa.it Internet: www.naaa.it Presidente: M.T. Ingrid Meccanti Anno di nascita: 1999 Scopo: adozioni internazionali e progetti di assistenza e sostegno ai bambini Dare una famiglia a un bambino che ne è privo, scoraggiando ogni tipo di scelta basata su parametri come la provenienza o l’etnia. Questo lo scopo principale del Naaa (Nucleo assistenza adozione e affido). Fondato due anni fa da un gruppo di genitori adottivi, il Naaa offre un aiuto concreto alle famiglie impegnate nelle pratiche, spesso complesse, delle adozioni internazionali. Il Naaa cura la preparazione delle famiglie organizzando incontri per i genitori che desiderano adottare un bambino: sulla legge italiana e le procedure d’adozione, sulle realtà istituzionali in cui vivono i bambini, presentando i Paesi dove opera l’associazione e cioè Bielorussia, Bulgaria, Cambogia, Colombia, Russia, Honduras, Nepal, Pakistan, Perù, Romania, Ucraina e Vietnam. Sono anche previsti incontri sugli aspetti psicopedagogici, per la preparazione all’incontro con il figlio, con le famiglie che hanno già adottato bimbi all’estero. Infine, sono organizzati incontri ad personam che presentano il Paese da cui giungerà il bambino, per conoscerne gli aspetti culturali, legali, logistici e pratici. L’associazione è in prima linea anche nel campo delle adozioni a distanza in Romania, Pakistan, Perù e Ucraina. Importanti anche i progetti che il Naaa sta sostenendo per migliorare la vita dei bambini nei Paesi in via di sviluppo. Tra i più interessanti il progetto Nest, in Pakistan. «Il nostro scopo», spiega Ferruccio De Bastiani, responsabile del Naaa, «è la realizzazione di un centro polifunzionale per le popolazioni più povere di Karachi. In particolare per la tribù dei Bagri, d’origine indiana e religione induista». Il progetto prevede la costruzione di un dispensario medico, un centro fisioterapico e una scuola. «L’ambulatorio medico è già attivo con un’assistente sociale, un’infermiera, un assistente e un medico volontario. Qui somministriamo gratuitamente vaccinazioni e medicinali», precisa De Bastiani. «Il centro fisioterapico, specializzato nella riabilitazione di poliomieliti e mutilazioni, è attivo grazie a fisioterapisti diplomati». La scuola funziona con due classi di livello diverso, frequentate da circa 80 bambini. «Per i bambini disabili, si pratica la musicoterapia e la frequenza è gratuita, come gratuito è il materiale scolastico», conclude con orgoglio il presidente. La fase due del progetto Nest prevede la costruzione di una casa-famiglia, per ospitare bambini di strada emarginati perché non musulmani; l’ultima fase ha come obiettivo la costruzione di un villaggio per la tribù dei Bagri che, adesso, vivono senza fognature e sotto sfratto.


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