Sostenibilità

Kyoto, l’obiettivo è possibile

Fonti rinnovabili, risparmio, spazio agli enti locali nella produzione. L’unione punta sull’ambiente. ma sul destino del carbone nessuna certezza. Di Matteo Leonardi

di Redazione

Di energia, nel programma dell?Unione, si parla in più punti. C?è un capitolo dedicato al settore elettrico «Per cambiare con energia; l?innovazione e la sicurezza in campo energetico» e uno ai trasporti «Una politica dei trasporti sostenibile». L?energia, inoltre, emerge in modo più o meno diretto sia nel capitolo dedicato all?ambiente sia in quelli riservati alle riforme istituzionali, con la definizione dei compiti dell?autorità per l?energia e il proseguimento delle riforme del titolo V in materia di rapporti tra Stato e Regioni a suo tempo introdotte. Il programma sembra avere centrato il nesso energia – ambiente e lo esplicita nell?impegno al rispetto dei target di Kyoto per almeno l?80% del target siglato a livello internazionale. Gli strumenti sono lo sviluppo delle energie rinnovabili, cogenerazione, risparmi energetici, generazione distribuita. Contestualmente è auspicata una diversificazione degli approvvigionamenti di gas naturale, attraverso la realizzazione di rigassificatori e un?estensione delle reti d?importazione. Sul fronte delle tariffe, è presente l?obiettivo di riallineare i prezzi nazionali a quelli europei attraverso una maggiore concorrenza da conseguire con la vendita all?asta di capacità produttiva dell?Enel. Viene espressa l?intenzione di realizzare «un programma energetico-ambientale, nazionale e regionale, concertato fra Stato e Regioni con la partecipazione degli enti locali e dei portatori di interesse». Obiettivo decentramento L?aspetto più importante riguarda probabilmente la conferma della volontà dell?Unione ad attribuire un maggiore ruolo in tema di generazione di energia elettrica ai poteri locali (le reti rimangono di competenza centrale). Un cambio di prospettive, non privo di rischi per la sicurezza del sistema, che tuttavia rappresenta uno strumento indispensabile per rendere credibile la proposta di generazione distribuita sul territorio. La generazione distribuita rappresenta oggi uno degli strumenti più convincenti per affrancarsi dai combustibili fossili tradizionali, promuovere le fonti rinnovabili e l?efficienza energetica. Maggiore determinazione tuttavia andrebbe indicata nell?affrontare questo processo, per non cascare nuovamente in uno stallo decisionale. Un esempio potrebbe essere l?individuazione di obiettivi e dunque di responsabilità regionali in tema di sviluppo delle energie rinnovabili, efficienza energetica, target di Kyoto. Un altro aspetto sul quale l?indipendenza dalle grandi imprese elettriche andrà dimostrata sul campo oltre che nel programma è il progetto di riforma della tariffa elettrica. La revisione della tariffa sociale prelude a un sistema tariffario. Sarebbe stato importante identificare i tratti principali di una tale riforma che corregga da una parte gli squilibri sociali e mantenga, anzi rafforzi, l?attuale benefico effetto sull?ambiente delle tariffe progressive, ovvero il principio in base al quale sono penalizzati gli sprechi. Per la promozione delle energie rinnovabili il programma si pone di superare l?attuale sistema d?incentivazione, inefficiente e costoso, con un meccanismo tariffario basato su tariffe certe e differenziate per tecnologia. È un buon punto. Così come lo sono le politiche presentate per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e dei trasporti. Per entrambi i settori la soluzione energetica passa attraverso la consapevolezza delle implicazioni ambientali. Sul nucleare il programma dice che «una ripresa del nucleare oggi in Italia non è proponibile» e si limita all?intenzione di partecipare alla ricerca di un sito per lo smaltimento delle scorie e a progetti di ricerca in sede internazionale per il nucleare di nuova generazione. In conclusione, si tratta di un programma che il WWF giudica positivamente, in tema di energia, in cui vengono individuate nuove strade e messi in campo importanti strumenti. In alcuni casi l?affermazione di una strategia energetica nuova andrebbe accompagnata da una presa di posizione sul vecchio, spesso invece poco trattato. È l?esempio del carbone, grande assente dal programma. Di Matteo leonardi Campagna Powerswitch-WWF


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