Sostenibilità
Kyoto: domani il governo sulle quote di gas serra
Nell'agenda del Cdm uno schema di decreto legge in materia di scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra
E’ in calendario al Consiglio dei Ministri di domani uno schema di decreto legge in materia di scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra.
Lo ha reso noto il ministro dell’ Ambiente, Altero Matteoli, nell’ ambito di un’ audizione al Senato. Il decreto legge, ha ricordato il ministro, e’ finalizzato ad anticipare alcune misure non piu’ differibili previste dalla direttiva europea 2003/87/CE che istituira’ un sistema per lo scambio, tra le imprese italiane, di quote di emissione dei gas ad effetto serra.
Matteoli ha inoltre ricordato che la direttiva Ue imponeva agli Stati membri di completare il processo di recepimento entro il 31 dicembre 2003 e di predisporre le procedure necessarie per avviare lo scambio delle quote di emissione a partire dal primo gennaio 2005. Il provvedimento prevede che dal primo gennaio prossimo nessun impianto ”compreso nel suo campo di applicazione” (impianti termoelettrici, di raffinazione, di lavorazione del vetro, del cemento, dell’ acciaio, delle ceramiche, dei laterizi e della carta) possa emettere gas a effetto serra, ovvero ”possa continuare ad operare in assenza di apposita autorizzazione”; e che entro il 28 febbraio 2005 agli stessi impianti vengano rilasciate quote di emissione di di Co2, per consentire loro di partecipare allo scambio sul mercato comunitario.
Il governo italiano, ha ricordato il ministro nel corso dell’ audizione, e’ in ritardo nel recepimento della direttiva sullo scambio delle quote di emissione dei gas perche’ non ha ancora ottenuto dal Parlamento la delega per la sua trasposizione, essendo la stessa prevista nel ddl Comunitaria per l’ anno 2004, che, sicuramente, non sara’ approvato in tempi utili per porre in atto le disposizione legislative, regolamentari e amministrative necessarie per autorizzare gli impianti ad emettere gas serra ed avviare il mercato degli scambi di emissione, a partire dal primo gennaio 2005, come impone la direttiva.
Con l’ approvazione del provvedimento, ha rilevato ancora il ministro, le imprese potranno operare ”con piu’ tranquillita’. Infatti in mancanza di autorizzazione di emissione di quote Co2, esse sono passibili di denunce e penali”.
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