Mondo

Kuwait: un altro spacciatore condannato a morte

La scorsa settimana il corpo di un condannato a morte per spaccio di droga e' stato esposto al pubblico dopo l'esecuzione

di Paolo Manzo

La scorsa settimana il corpo di un condannato a morte per spaccio di droga e’ stato esposto al pubblico dopo l’esecuzione. La decisione controversa e’ stata presa dalle autorita’ kuwaitiane impegnate nella lotta per impedire che il fenomeno della droga si espanda nel paese in maniera esponenziale. La posizione del governo, infatti, rimane durissima specialmente nei confronti degli spacciatori. ”Dobbiamo eseguire le esecuzioni in questo modo, specialmente con i casi di droga” dichiara un rappresentante del ministero degli Interni, il generale Musaed Al Ghuwainem. Le autorita’ sono infatti determinate a inviare un messaggio ‘forte e chiaro’ ai propri cittadini: ”Speriamo che questo tipo di condanna serva a scoraggiare coloro che commerciano in veleni”. Intanto, altri due condannati sono stati impiccati ieri al quartier generale della polizia di Kuwait City, secondo quanto confermato dall’agenzia stampa Kuna. Uno era stato dichiarato colpevole di traffico di droga, l’altro di omicidio premeditato. Il Kuwait sta registrando un forte aumento del numero di coloro che abusano di sostanze stupefacenti: secondo statistiche ufficiali il paese del Golfo conterebbe 20mila tossicodipendenti su una popolazione di circa 2,2 milioni di individui. Un comitato di volontari dal nome ‘Bashayir Al Khair’ (dall’arabo ‘buone notizie’) era stato creato nel 1993 proprio allo scopo di riabilitare i tossicodipendenti del paese. Fino ad oggi il comitato ha aiutato con successo 400 persone e ha inoltre aperto celle speciali per coloro che hanno abbandonato l’uso della droga, ma sono ancora detenuti nelle carceri centrali. Il programma di riabilitazione viene invece svolto puntando sulla fede. Il capo del comitato, Abulhameed Al Bilali, ha dichiarato alla Kuna che i tossicodipendenti vengono recuperati attraverso una serie di lezioni di religione volte a rafforzare la loro fede. A questi incontri vengono associate alcune attivita’ ricreative e culturali. A sottolineare il successo del programma, Al-Bilal ha dichiarato inoltre che quest’anno il comitato si rechera’ alla Mecca, per effettuare l’Haj (il pellegrinaggio), in rispetto del quinto pilastro dell’Islam. A questo viaggio parteciperanno anche i ‘pazienti’ riabilitati.


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