Cultura

Kounellis, l’arte è carne da toccare

di Redazione

Jannis Kounellis è uno degli artisti viventi più famosi del mondo, protagonista dell’Arte povera. Ritenuto un punto di riferimento da tutti i creativi più d’avanguardia, ha ricevuto un invito inaspettato: sarà dal Papa, su invito di monsignor Ravasi. Queste sue riflessioni recenti chiariscono le ragioni di un simile inatteso incontro.

Da due secoli gli artisti sono esclusi da ogni attività all’interno della Chiesa. Realmente esclusi. Non in maniera episodica, così, decorativa. In maniera creativa. E dunque con tutte le problematiche, che all’indagine artistica sono indissolubilmente associate. Fino alla fine del Settecento, la Chiesa non ordinava; piuttosto, favoriva una predisposizione. Come possiamo definire altrimenti la Madonna di Tiziano se non un’opera splendida e rivoluzionaria insieme, e nel contempo fatta per la Chiesa? Una Madonna così incarnata. Questo segna l’inizio della modernità. Qui l’artista non ha avuto paura della carne, e ha raffigurato la Madonna con le fattezze di una bella donna. Siamo molto lontani, ad esempio, dai dogmatismi dell’arte bizantina, dalla rigidità di quelle figure che sembrano scolpite nel legno, ancora sotto l’influsso di una certa cultura platonica. Al contrario, la Madonna di Tiziano è sorprendentemente reale. Poco tempo fa il Papa ha detto che la Chiesa, la religione cristiana non è soltanto qualcosa di spirituale, ma la puoi toccare. Ecco: anche il mio carbone o i miei cappotti li puoi toccare. Così la Madonna di Tiziano: la vedi, la vuoi toccare. È talmente presente che sembra viva.

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