Non profit

Kosovo:l’ONU “ruba” i volontari alle ONG

Amici dei Bambini denuncia il fatto alle Nazioni Unite

di AiBi

Ma che fine fanno i volontari delle ONG impegnati all’estero in progetti di cooperazione internazionale? Chiedetelo alle agenzie delle Nazioni Unite. Giovani ragazzi, formati con un grande sforzo economico ed umano da parte delle Associazioni di volontariato, nel giro di pochi mesi finiscono per lavorare per l’ONU. Chi si accontenta di un semplice rimborso spese resistendo alla tentazione di un ricco stipendio? Il Volontariato seleziona, forma, attiva e le Nazioni Unite si “rubano” le risorse… Un danno enorme non solo per le ONG, che vengono deprivate improvvisamente di validi collaboratori, ma soprattutto per i beneficiari: bambini seguiti con attenzione si ritrovano soli, senza gli amici con cui per mesi hanno condiviso speranze e delusioni. Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini, dichiara: «La concorrenza sleale è condannabile in ogni campo, ma è moralmente inaccettabile quando esiste un impegno per un interesse superiore, quando viene difesa la vita di un bambino.» Dalle parole ai fatti: Amici dei Bambini ha indirizzato una lettera a Daniela Salvati, rappresentante ONU per l’Italia, denunciando la prassi. La questione è stata, inoltre, direttamente prospettata in un incontro tenutosi a Roma il 6 luglio scorso, anche ad Audrey E. Kitagawa, responsabile dell’ufficio di rappresentanza del Segretario Generale per i minori e i conflitti armati delle Nazioni Unite. «L’ONU abusa della sua posizione dominante – prosegue Griffini- e le ONG ne pagano le conseguenze. Da qui la proposta di sottoscrivere un codice etico per evitare un’ingerenza nella reciproca attività.»


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