Volontariato
Kosovo: cambio di guardia al vertice del comando Onu
Non si conosce ancora il nome del sostituto al vertice dell'Unmik. Michael Steiner lascia fra gli applausi dell'etnia albanese e le lamentele di quella serba
Congedo in chiaroscuro per Michael Steiner, presidente dell’Unmik (United Nations Mission in Kosovo), che ha concluso il suo mandato di 18 mesi in Kosovo ricevendo elogi dall’etnia albanese e veementi critiche da parte dei serbi. Nell’ultimo giorno della sua missione, Steiner ha firmato un accordo di libero scambio tra Kosovo e Albania e ha annunciato il nuovo codice penale per la regione, che a tutti gli effetti esonera la provincia dal sistema giudiziario serbo. Entrambi gli atti hanno scatenato forti critiche da parte della minoranza locale serba e dalle autorita’ di Belgrado. Goran Svilanovic, Ministro degli Esteri di Serbia -Montenegro, ha affermato che l’accordo sul libero scambio non e’ conforme alla risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in base alla quale il Kosovo e’ sotto il protettorato dell’ONU a seguito dei bombardamenti NATO del giugno 1999. L’ambasciatore alle Nazioni Unite, Dejan Sahovic, ha inoltrato una protesta al Palazzo di Vetro a New York.
La risposta dell’Onu non si e’ fatta attendere. ”Abbiamo controllato tutta la documentazione e riteniamo che l’accordo rispetti tutte le risoluzioni e i documenti pertinenti relativi a Serbia- Montenegro e Kosovo”, ha replicato da New York un portavoce delle Nazioni Unite. I serbi hanno sempre criticato Steiner per il presunto supporto dimostrato alla causa dell’indipendenza del Kosovo, una linea che gli ha fatto conquistare la fiducia della maggioranza albanese. Durante la cerimonia di addio, tenutasi a Pristina, Steiner ha affermato che la comunita’ internazionale non deve ritardare ulteriormente la decisione sullo stato finale della provincia, dichiarazione che il presidente del Kosovo, Ibrahim Rugova, ha interpretato come un passo verso l’indipendenza. In un rapporto alle Nazioni Unite della scorsa settimana, Steiner ha sostenuto che la formazione di un governo e di un parlamento multietnico rappresentano il suo piu’ grande risultato, ma i serbi lamentano che la loro voce nelle istituzioni della regione sia costantemente soffocata e sopraffatta dalla maggioranza albanese e che persistano i problemi principali, mancanza di sicurezza e dell’autorita’ della legge.
Il Partito Democratico di Serbia (Dps), principale forza di opposizione a Belgrado, afferma che Steiner, nella sua dichiarazione di addio, ”sembra un generale che nei suoi ricordi ha vinto tutti quelle battaglie che in realta’ ha perso sul campo”. La stampa albanese in Kosovo, invece, copre di lodi il diplomatico tedesco, per il contributo dato alla causa albanese. Fra i punti a suo favore, agli occhi degli albanesi, anche il fatto di aver sposato una albanese, Bukurie Djonbalaj, che Steiner ha presentato proprio durante il ricevimento di addio di sabato. Le Nazioni Unite non hanno ancora nominato il successore di Steiner, sebbene circolino i nomi di alcuni diplomatici italiani, finlandesi e di un portoghese. Albanesi e serbi tuttavia, concordano sul fatto che la decisione debba essere attentamente ponderata. Il quotidiano albanese ‘Bota’ dichiara che gli albanesi del Kosovo dovrebbero aver voce in capitolo nella selezione del successore di Steiner, mentre i membri del Dps, con a capo l’ex presidente iugoslavo Vojislav Kostunica, ritengono che il prossimo uomo delle Nazioni Unite in Kosovo ”debba riprendere in mano la situazione da tutti i punti di vista, affrontare la verita’ e avere il coraggio di riferire tutto alla comunita’ internazionale”, poiche’ Steiner si lascia alle spalle ”una completa disorganizzazione”.
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