Welfare

Kenya: svolta sulla pena di morte

Il presidente Kibaki ha commutato tutte le condanne a morte in ergastolo

di Emanuela Citterio

Svolta sulla pena di morte in Kenya. A compierla è il presidente Mwai Kibaki, in carica dopo le elezioni del dicembre 2002 che hanno rappresentato una svolta democratica per il Paese dopo il regime del partito unico dell’ex presidente Moi.
Kibaki ha commutato in egrastoli tutte le condanne a morte. A riportare la notizia è l??East African Standard?, uno dei principali quotidiani di Nairobi, precisando che la decisione è stata comunicata dal ministro della giustizia Kiraitu Murungi ai delegati impegnati nella stesura della nuova Costituzione al centro ?Bomas of Kenya? di Nairobi.

Già nel natale del 2003 Kibaki aveva dato un segnale in questa direzione concedendo la grazia a centinaia di condannati a morte. Nella principale prigione di Nairobi erano 1500 i prigionieri nel braccio della morte su un totale di 4500. “In quell’occasione centiaia di prigionieri avevano risposto alla grazia con un giorno di digiuno e preghiera. Per ringraziare del dono ritrovato della vita” ci racconta nella sua piccola casa nel quartiere di Cahawa, a Nairobi, suor Rachele, una missionaria della Consolata che lavora a tempo pieno con i carcerati.

?Mantenere la pena di morte nella nuova Carta rappresenta un passo indietro? ha detto il ministro della giustizia kenyano, che è anche titolare del dicastero degli affari costituzionali. Già l?anno scorso il Dipartimento dell?amministrazione penitenziaria aveva chiesto la sostituzione della pena capitale con il carcere a vita. Secondo un rapporto di Amnesty International, nessuna delle 126 condanne a morte disposte in Kenya nel 2002 è stata eseguita, nonostante il rifiuto del Paese africano di firmare una risoluzione dell?Onu che chiedeva l?abolizione totale di questa pena.

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