Mondo

Kenya: Italia cancella 44 milioni di debito

In vista del social forum di Nairobi (20-25 gennaio) una buona notizia: l'Italia cancella 44 milioni di debito estero al Kenya.

di Emanuela Citterio

Conversione del debito per un valore di 44 milioni di euro, cooperazione culturale e collaborazione in ambito spaziale: sono i contenuti dei tre accordi bilaterali firmati il 27 ottobre scorso alla Farnesina dalla vice ministra degli Esteri, Patrizia Sentinelli e dal collega keniota, Raphael Tuju. In vista del forum sociale mondiale che quest’anno avrà sede a Nairobi (20-25 gennaio) si intensificano i rapporti di cooperazione fra l’Italia e il Paese africano che ospita il forum. I 44 milioni di euro di debito che l’Italia ha cancellato serviranno per progetti di lotta alla povertà e aiuti alle popolazioni soprattutto rurali del Kenya. L’accordo firmato alla Farnesina tra il vice ministro degli Esteri Patrizia Sentinelli e il ministro degli Esteri di Nairobi Raphael Tuju prevede che l’ammontare del debito condonato confluisca in una sorta di fondo che il governo kenyano si è impegnato ad utilizzare per migliorare il livello di vita dei più poveri. Si tratta, ha sottolineato Patrizia Sentinelli al termine dell’ incontro con il capo della diplomazia del Kenya, di ”una risposta concreta dell’ Italia” ai bisogni della popolazione che ”non vuole solo ribadire l’ amicizia tra i due Paesi ma dare un impulso all’ obiettivo della lotta contro la poverta”’. Nel corso dell’ incontro e’ stato firmato anche un accordo di cooperazione culturale e un’intesa relativa alla collaborazione reciproca per quanto riguarda le attivita’ della Base San Marco di Malindi, nata da un’ iniziativa dell’ Universita’ La Sapienza e poi gestita dall’ Agenzia Spaziale Italiana. La collaborazione in ambito spaziale, si legge sul sito www.unimondo.org, prevede l’ampliamento del centro spaziale San Marco, a circa 32 chilometri da Malindi, e ulteriori collaborazioni con i ricercatori dell’università La Sapienza di Roma che lo gestisce fin dagli anni ’60. Con il rinnovo dell’accordo, l’Italia si impegna anche “a favorire la crescita sociale e culturale dell’area intorno alla base e dell’intero Paese” – ha affermato il sottosegretario alla Difesa Luciano Modica, che ha partecipato ai lavori. “Un impegno che l’Italia già onora abbondantemente” – ha puntualizzato il ministro del Kenya, “visto che proprio grazie al centro spaziale di Malindi siamo in grado di diffondere notizie meteorologiche puntuali e indispensabili ai piccoli agricoltori delle aree rurali”. Sorto nel 1964, il centro spaziale San Marco di Malindi, è definito un “gioiello della tecnologia e scienza italiana” ed è uno dei tre centri di lancio aerospaziale più antichi al mondo: ha permesso all’Italia di essere il terzo paese nella storia dopo USA e URSS a realizzare e lanciare un proprio satellite. Va anche notato che il centro spaziale di Malindi fa da base per una missione cinese: esiste infatti un accordo siglato dalle agenzie spaziali italiana e cinese perché la base italiana di Malindi sia una dei centri di gestione e controllo delle missioni umane cinese, dalla sua fase di entrata in orbita alla fase di rientro. “La base di Malindi è infatti uno dei centri più avanzati al mondo e meglio dislocati sul pianeta nell’ambito del controllo da terra delle missioni spaziali, come dimostrato recentemente nel ruolo che questa base sta svolgendo nella missione astronomica Swift della NASA, in collaborazione con ASI (Agenzia spaziale italiana) e l’inglese PPARC” – sottolineano fonti dell’Asi. Il colloquio tra i ministri italiano e keniota è stato anche occasione sia per uno scambio di valutazioni sulle più rilevanti questioni internazionali, con particolare riguardo a quelle africane, che per un’analisi complessiva delle relazioni bilaterali. La Sentinelli ha infine espresso l’apprezzamento del governo italiano per il ruolo “costruttivo e flessibile” che il Kenya, anche in qualità di Presidente dell’Igad (l’organizzazione di cooperazione regionale per il Corno d’Africa), sta esercitando per contribuire alla stabilizzazione delle crisi in atto nella regione.


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