Famiglia

Kenya, è emergenza umanitaria

Appello di Africa Peace Point Kenya: mancano acqua, cibo e medicine

di Redazione

In Kenya è il momento di emergenza umanitaria: acqua, cibo, medicine mancano alla popolazione che abita gli slum. Le conseguenze oggi sono negli animi delle persone e nei loro corpi: donne, bambini, uomini vecchi e malati hanno perso il poco che avevano per salvarsi la vita.

Come testimoniano le lettere di padre Kizito (missionario italiano, fondatore di Africa Peace Point Kenia e di Koinonia Community), le persone cercano altri rifugi, si spostano e lasciano le proprie case per luoghi più sicuri.
Per questo motivo, Michael Ochieng (Presidente Africa Peace Point Kenia) invia questo appello di aiuto d
Con 100 euro si comprano medicine per 3 persone.

“A seguito dell?escalation di violenza in varie parti del paese causate dai risultati delle elezioni presidenziali,
facciamo appello ai protagonisti politici di dialogare di dare una possibilità di realizzazione alla Pace. E? triste
constatare la morte di più di 300 persone, molte altre ferite e più di 100,000 sfollate dal 30 dicembre scorso,
quando la commissione elettorale del Kenia, presieduta da Mr Samuel Kivuitu ha annunciato i risultati delle
votazioni.
Negli anni scorsi il Kenia è riuscita a rimanere un?oasi di pace nella regione, dando ospitalità a migliaia di
rifugiati che scappavano dalle nazioni distrutte dalle guerre. Non possiamo quindi permettere che il risultato di
queste elezioni ci divida a seconda delle etnie, ma dobbiamo continuare a combattere per mantenere la pace
e promuovere i principi democratici.
Il Kenia è orgoglioso di avere alcuni dei suoi figli impegnati come mediatori di pace. E? istruttivo che tre di loro
? i generali in pensione Daniel Opande e Lazarus Sumbeiywo e l? Ambasciatore Bethuel Kiplagat ? abbiano
già espresso auspici per la pace. Tali iniziative e quelle dell?Unione Africana, dell?Unione Europea e di altri
mediatori che sono al momento presenti nella nazione, dovrebbero venire promosse al fine di trovare una
soluzione all?empasse in cui si trova il Kenia. I membri di Koinonia Community e di Africa Peace Point,
coordinati da Michale Ochieng e da Padre Kizito, si stanno muovendo nei centri informali di Nairobi
identificando le vittime delle violenze e cercando di dare loro assistenza umanitaria.
Come primo passo verso la riconciliazione, c?è la necessità di stabilire una commissione internazionale
indipendente che indaghi le controversie nate dalle elezioni presidenziali. Nel frattempo, sia il presidente Mwai
Kibaki che il suo rivale Mr. Raila Odinga non devono potere porre nessuna condizione per le negoziazioni. I
due leader dovrebbero invece richiamare immediatamente i relativi supporter affinché le violenze e la
distruzione delle case abbiano fine e si possa procedere verso accordi pacifici. Perché il Kenia possa
guardare avanti, la Pace è un must.
Al fine di potere inviare aiuti immediati per potere alleviare la popolazione sofferente e vulnerabile, Koinonia
Community e Africa Peace Point inviano questo breve appello a tutti gli amici nel mondo al fine di mobilitare
risorse per l?invio di aiuti umanitari di prima necessità per chi vive nelle baraccopoli di Nairobi, i luoghi più
coinvolti negli scontri seguiti alle scorse elezioni presidenziali (tali baraccopoli sono: Kibera, Mathare,
Korogocho and Kawangware).
I bisogni urgenti che sono stati identificati sono: cibo, medicine, acqua e sanitation, ripari di
emergenza, infrastrutture e incontri di riconciliazione con la popolazione coinvolta. Questo appello è
coordinato da Koinonia Comunità che è attiva in attività umanitarie in Kenia, Zambia e Sudan e Africa
Peace Point già coinvolta nei dialoghi di Pace di Juba”.


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