Welfare

Kenya: 9 omicidi su 10 opera della polizia

Nel 2001, inoltre, sono ben 232 le persone (il 95 per cento sono adulti) uccise dagli agenti

di Gabriella Meroni

Su dieci keniani che nel 2001 hanno perso la vita in modo violento nelle aree urbane, nove sono stati uccisi dagli agenti di polizia. È il risultato del primo studio sui dati della criminalità elaborato dai medici legali del Kenya e riguardante Nairobi, Kiambu, Thika e Machakos, le zone più afflitte dalla delinquenza. Negli ultimi cinque anni, il 60 per cento dei decessi causati da armi da fuoco è attribuito alla polizia, il 39 per cento alla malvivenza e solo l?1 per cento a suicidi o incidenti. Nel 2001, inoltre, sono ben 232 le persone (il 95 per cento sono adulti) uccise dagli agenti, i quali hanno subito solo 23 perdite. Un rapporto di un poliziotto ucciso ogni dieci criminali. Lo studio rivela anche che l?analisi sulle ferite riportate dalle vittime mostra un dato inequivocabile: quando si usa l?arma da fuoco si spara solo per uccidere. L?88 per cento delle diagnosi riguarda ferite al petto, al collo e al capo. Il 95 per cento muore entro 24 ore, e di questi il 90 per cento generalmente non fa in tempo nemmeno ad arrivare in ospedale. La scorsa estate, commentando un grave episodio di giustizia sommaria nella capitale, padre Renato Kizito Sesana – missionario comboniano ed ex direttore del mensile “Nigrizia” ? aveva detto alla MISNA che “la violenza è ormai un fenomeno abituale in Kenya, la polizia si considera aldisopra della legge e può uccidere a sangue freddo. È ormai una situazione divenuta normale e nessuno ne resta più scioccato. L?aumento della criminalità spaventa i cittadini. Se un ladro viene preso in flagrante rischia il linciaggio. La popolazione si sente impotente, sia contro i criminali sia contro gli abusi e la corruzione della polizia. Qui, ormai, c?è una cultura della violenza derivata dalla povertà diffusa e dalla frustrazione di non poterne uscire. Gli adulti di oggi sono cresciuti nella speranza di migliorare la propria vita ma, negli ultimi dieci anni, le condizioni sono peggiorate”.


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