Mondo

Kamaldine torna in Benin

E’ arrivato lo scorso giugno a Roma grazie ai medici volontari dell’AFMAL che in quel periodo si trovavano in Benin

di Carmen Morrone

Gli hanno salvato la vita ed ora è fuori pericolo. E? la storia di Kamaldine, un bimbo africano di quasi due anni, nato nella Repubblica del Benin con un difetto congenito al cuore, una cardiopatia complessa, che ha reso i suoi pochi anni di vita impossibili. E? arrivato lo scorso giugno a Roma grazie ai medici volontari dell?AFMAL che in quel periodo si trovavano in Benin per una missione umanitaria, cui ha collaborato anche l?Aeronautica Militare, per la realizzazione del progetto ?ridare la luce? Kamaldine, arrivato in Italia insieme ad altri due bambini affetti da analoga cardiopatia congenita, è stato subito ricoverato all?ospedale San Pietro Fatebenefratelli in gravi condizioni: oltre alla patologia cardiaca, aveva la malaria, diverse infezioni e seri problemi neurologici. Gli interventi di correzione cardiochirurgica sono stati l?unica alternativa per garantire la sopravvivenza ed una adeguata qualità di vita ai tre bambini. Dopo, infatti, un periodo di ospedalizzazione presso il San Pietro, i bambini sono stati ricoverati all?ospedale Bambin Gesù per l?intervento al cuore: i compagni di Kamaldine, più forti, sono già rientrati in Africa; lui, operato solo dopo l?estate, è stato sottoposto ad un lungo periodo di terapia intensiva e di riabilitazione ed ora si trova al San Pietro per gli ultimi accertamenti prima del rientro a casa. Tornerà in Africa sabato 4 febbraio accompagnato dalla sua mamma, che non lo ha lasciato in tutti questi mesi. I medici dell?ospedale San Pietro, che in questi giorni stanno programmando il suo rientro, gli assicureranno un viaggio tranquillo e soprattutto un monitoraggio futuro anche in Benin, dove verrà seguito dai medici dell?ospedale Saint Jean de Dieu Fatebenefratelli di Tanguiéta. ?Il bimbo ? spiega il dott. Pierluigi Casa, pediatra del San Pietro ? è arrivato a Roma in immediato pericolo di vita: era disidratato e denutrito, colpito da diverse infezioni e problemi neurologici. Ora sta bene: il suo sviluppo è consono all?età anche se continua a soffrire di problemi neurologici e, data la sua piccolissima età, non sappiamo quanto questo potrà incidere sulla sua vita futura. Proprio per questo stiamo prevvedendo a fornirgli supporti ortopedici che gli consentiranno di affrontare eventuali problemi anche in Benin.? Tante sono le persone coinvolte in questa storia: tantissimi si sono prodigati per aiutare il piccolo Kamaldine fin dalla sua partenza dall?Africa. Per il suo viaggio in Italia sono stati determinanti il contributo della Sala Operativa dello Stato Maggiore dell?Aeronautica Militare e la disponibilità ad accoglierlo dell?ospedale San Pietro Fatebenefratelli. A Roma, oltre alla collaborazione con l?ospedale Bambin Gesù per gli interventi chirurgici, Kamaldine è stato ospitato a lungo nella divisione di Pediatria dell?ospedale San Pietro, dove ha trovato una seconda famiglia. ?Quando abbiamo scoperto la gravità delle patologie cardiache dei tre bambini ? spiega Fra Gerardo D?Auria, direttore del San Pietro e volontario nella missione umanitaria in Benin ? abbiamo subito deciso di portarli in Italia e di ospitarli presso la nostra struttura in attesa della disponibilità per le operazioni chirurgiche. Tutto l?ospedale si è mobilitato per i bambini, per Kamaldine in maniera particolare. Sono partite delle vere e proprie gare di solidarietà che ci hanno permesso di fornire una assistenza adeguata ed una ospitalità calda e familiare?. Ora Kamaldine sta per tornare a casa: lo aspettano giorni difficili per recuperare le forze, ma nel suo petto ora batte un cuore nuovo, un cuore tutto romano.


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