Mondo
Kabul: la sede Onu vicina a una torre di comunicazione
Lo ha detto la portavoce Onu Stephanie Bunker, secondo la quale poteva essere l'impianto di l'obiettivo del raid aereo che ha invece causato la morte dei quattro sminatori
di Redazione
La palazzina dove lavoravano i quattro impiegati dell’ONU, rimasti uccisi sotto il bombardamento di questa notte, si trovava vicino ad una torre di comunicazione dei talebani. Lo ha detto la portavoce dell’Onu a Islamabad Stephanie Bunker, secondo la quale poteva essere l’impianto di trasmissione l’obiettivo del raid aereo che ha invece causato la morte dei quattro sminatori delle Nazioni Unite. Secondo l’emittente dei Talebani, Radio Sharia, gli attacchi di ieri avrebbero fatto almeno 37 vittime fra i civili, tra le quali alcuni parenti del Mullah Mohammed Omar. Anche la casa del leader supremo dei talebani e’ stata colpita, ma il Mullah, sempre secondo fonti afgane, sarebbe ancora vivo. La Nato ha intanto cominciato oggi a dispiegare la sua forza navale presente nel Mediterraneo posizionandola nel settore orientale, a disposizione degli Stati Uniti. Lo ha annunciato un portavoce dell’Alleanza a Bruxelles. Composta da nove navi, la flotta permanente stava effettuando delle esercitazioni al largo delle Baleari quando ha ricevuto l’ordine di dirigersi verso il Mediterraneo orientale. In risposta a una serie di richiesta statunitensi, la settimana scorsa la Nato si era detta pronta a ”usare gli elementi delle sue forze navali permanenti”. Ieri aveva anche deciso di dispiegare cinque aerei radar Awacs per aiutare gli americani nella sorveglianza del loro territorio. La forza navale permanente della Nato e’ composta in tempi di pace da un cacciatorpediniere (Grecia), sette fregate (Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Turchia, Gran Bretagna e Stati Uniti) e una nave appoggio (Germania). Il presidente iraniano Mohammad Khatami ha chiesto agli Stati Uniti di ”mettere immediatamente fine” ai bombardamenti sull’Afghanistan. In un discorso trasmesso dalla radio iraniana il presidente ha detto che questi attacchi provocano ”una catastrofe umana”. ”Dopo gli attentati negli Stati Uniti si era stabilito tra i politici un giusto clima, che era quello di combattere il fenomeno atroce del terrorismo e di resistergli. Ma nessuno deve usare il terrorismo come pretesto per fare delle migliaia di innocenti e di persone indifese delle vittime dell’oppressione”, ha detto Khatami.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.