Non profit
Juve-Roma, dallo stadio al Parlamento passando per la Borsa
Il calcio italiano non trova pace. Dopo il disastro mondiale, l'elezione di Tavecchio alla presidenza federale ora il big match, al centro di feroci polemiche, finirà nell'agone politico e sarà oggetto di un esposto alla Consob
Il calcio italiano non trova pace e, cosa ancora peggiore, continua a offrire una pessima immagine del nostro Paese nel mondo.
Così, archiviata la figuraccia riportata dagli azzurri al mondiale brasiliano, messa una pietra sopra alla triste vicenda estiva che ha portato alla nomina di Tavecchio alla presidenza federale, annacquate in qualche modo le polemiche sul contratto milionario del neo commissario tecnico della nazionale Antonio Conte, eccone un’altra.
La partita di domenica tra Juventus e Roma, posticipo delle ore 18:00, conclusasi con la vittoria dei bianconeri tra veleni e polemiche destinate a rimanere vive nei secoli, finirà in Parlamento e sarà oggetto di un esposto alla Consob.
Sembra, infatti, che il deputato del Partito Democratico Marco Miccoli sia intenzionato a muoversi verso questa duplice direttrice e che non sia l’unico parlamentare a volerlo fare. Miccoli, tifoso giallorosso da sempre, ha dichiarato di voler presentare «un’interrogazione parlamentare al Ministro dell'Economia ed un esposto alla Consob dopo i fatti che si sono registrati ieri sera durante la partita Juventus Roma». Il deputato ha ricordato che entrambe le società sono «quotate in borsa, e quindi gli incredibili errori arbitrali, oltre a falsare il campionato e minare la credibilità del Paese, incidono anche sugli andamenti delle quotazioni borsistiche». In conseguenza di ciò si è detto pronto a sollecitare «il Ministro Padoan e la Consob a chiarire se ci possono essere stati atti che ledono le normative vigenti, svantaggiando e penalizzando gli incolpevoli azionisti».
In effetti, a Piazza Affari il titolo della Roma ieri stava perdendo terreno mentre quello della società bianconera registra un segno positivo.
Le considerazioni di Miccoli, che ieri dopo la partita aveva pubblicato un post sul proprio profilo Facebook dicendo “Io sono orgoglioso di essere un tifoso della Roma e di non essere un tifoso della Juventus. Stasera più che mai.” che ha registrato da subito moltissimi “mi piace”, vanno oltre. Infatti ha proseguito esprimendo l’essenza extracalcistica del suo concetto: “ritengo anche che la partita di ieri, trasmessa in tutto il mondo, abbia dato una pessima immagine del Paese. Meritocrazia e qualità vengono messi in secondo piano a favore di decisioni errate. Più che dell’articolo 18, sono sicuro che gli imprenditori stranieri siano messi in fuga soprattutto da questa arbitrarietà e mancanza di certezza nell'applicazione delle regole, assolutamente impensabile in qualsiasi altra parte del mondo civilizzato. A Roma c'è l'americano Pallotta che continua a investire in Italia. Speriamo che ieri non abbia visto la partita. O, almeno, che l'abbia dimenticata in fretta”.
Intanto, mentre sui social e nelle trasmissioni televisive le polemiche sull’arbitraggio sembrano un fiume in piena, molti auspicano l’ingresso della tecnologia sui campi di calcio ed in tal senso va la presa di posizione del presidente Tavecchio che farà istanza alla Fifa per accelerare i tempi per l’utilizzo della moviola da parte degli arbitri.
Sarà stata la serata storta dell’arbitro Rocchi, sarà stata la tensione per l’attesissimo match tra le due prime in classifica, sarà stata la storica rivalità tra Juve e Roma, sarà stato tutto quello che si vuole, ma è mai possibile che il calcio italiano non riesca mai a trovare pace? E se fosse una maledizione di Opti Pobà?
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