Non profit
JP Morgan scivola sulla raccolta fondi
La banca d'affari accusata di aver gestito malamente il suo programma di corporate philanthropy sul social network, a cui hanno partecipato quasi 200 associazioni. "Privilegiate le charity amiche, penalizzate le altre"
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E' bufera in rete sul programma di raccolta fondi della famosa banca d'affari JP Morgan Chase "Chase Community Giving program", lanciato tre anni fa su Facebook e diventato ormai un appuntamento molto atteso da centinaia di charity in tutto il mondo. Peccato che l'edizione 2012, lungi dal rappresentare un modello di corporate philanthropy, è stata sommersa da critiche e polemiche per una gestione "pasticciata", da alcuni definita addirittura "fraudolenta".
Il programma è stato inaugurato da JP Morgan lo scorso 19 settembre, e mette in palio 5 milioni di dollari. La base operativa è Facebook, attraverso il quale 196 charity fanno appello ai numerosi utenti per farsi votare e quindi ricevere una parte dei fondi messi a disposizione. Secondo alcuni, però, la competizione è andata troppo in là, e alcune organizzazioni avrebbero addirittura pagato gli utenti per cliccare su "mi piace" e quindi salire in classifica, mentre secondo altri sarebbe la stessa JP Morgan a selezionare in modo scorretto i beneficiari, privilegiando associazione e fondazioni a lei vicine.
"Questa iniziativa è un disastro", ha riassunto Alex Aliksanyan, presidente di DogsInDanger.com, una non profit animalista statunitense che pure è risultata tra le vincitrici di un contributo di 10mila dollari. "Alcune charity sono state premiate con una donazione anche se non sono state votate", accusa il blog ragan.com, "mentre i voti verso altre organizzazioni sono stati bloccati da JP Morgan". Accuse pesanti, che non hanno però impedito alla pagina Facebook del contest di raggiungere i 3,8 milioni di "Like".
Dal 2009 a oggi, il programma Chase Community Giving ha donato oltre 20 milioni di dollari a 500 charity di 41 stati degli Usa; solo quest'anno circa 1,5 milioni di utenti di Facebook hanno votato per 196 organizzazioni, anche se molte (a quanto pare) non si sono qualificate per ricevere le donazioni messe a disposizione dalla banca.