Famiglia

Jovanotti professore ad Harvard

Il 27 aprile parlerà di musica e diritti umani

di Sara De Carli

Jovanotti sarà professore ad Harvard. È la prima volta che un cantante italiano varca la porta della prestigiosa università americana in veste di docente, sia pure per un giorno.

La lezione del prof. Lorenzo Cherubini sarà il 27 aprile e tratterà il tema “Musica e Diritti Umani”. A Lorenzo è stato chiesto di illustrare agli studenti, attraverso la sua esperienza, quale relazione esiste tra la musica popolare e la diffusione e difesa dei diritti umani nel mondo, visto che da sempre il musicista italiano ha legato la sua immagine pubblica a battaglie per i diritti umani. Basti ricordare “Il mio nome è mai più”, singolare progetto con Ligabue e Piero Pelù, realizzato nel 1999 contro la guerra nella ex Jugoslavia ed in particolare l’intervento militare nel Kosovo, i cui proventi furono devoluti interamente a Emergency. Più di recente, nel 2008, si è presentato davatni a altri studenti, quelli di Firenze, indossando la maglietta “Free Tibet, please” (Vita gli aveva dedicato una copertina).

Ha frequentemente collaborato con organizzazioni come Emergency, Amnesty International, Lega Anti Vivisezione (LAV), Nigrizia e Data, ha contribuito alle manifestazioni in favore della cancellazione del debito negli anni ’90, e più recentemente ai movimenti Niente scuse e Make Poverty History, partecipando anche al Live8 (2005).

«La sua lontananza da posizioni ideologiche lo ha reso un testimone credibile ed efficace verso le nuove generazioni, che pretendono interlocutori che dimostrino indipendenza di pensiero e interesse autentico per le cause di cui si fanno portavoce», scrive il comunicato sul sito ufficiale del cantante.

«Ad Harvard racconterà la sua esperienza, illustrando i successi e gli insuccessi, le possibilità e le difficoltà, gli entusiasmi e le delusioni. Terrà una vera e propria “lezione” con il punto di vista di un artista che proviene dall’Italia, un paese “perifierico” rispetto ai grandi flussi di informazione globale ma non per questo irrilevante, visto che l’Italia vanta una grande storia di progressi in ambiti sociali e di solidarietà internazionale».


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