Sostenibilità

Johannesburg: verso un accordo di basso profilo

Buone notizie su Kyoto, ma per il resto...

di Redazione

Oggi, penultimo giorno del Summit sullo Sviluppo sostenibile di Johannesburg, e’ stata la giornata del problematico protocollo di Kyoto sul cambiamento cliamtico. La Russia, infatti, attraverso il primo ministro Mikhail Kasyanov, ne ha annunciato ”nel prossimo futuro” la ratifica. Da Mosca, poco dopo, e’ arrivata la conferma del presidente russo Vladimir Putin. Cio’ significa che, malgrado l’opposizione degli Usa, il patto sulla riduzione dell’effetto serra che provoca il surriscaldamento del pianeta, causa maggiore della siccita’ e dell’innalzamento del livello dei mari, potra’ entrare presto in vigore e garantire sostenibilita’ allo sviluppo. Infatti, dopo che ieri il Canada ha promesso di ratificarlo entro la fine dell’anno e oggi la Cina ha rivelato di aver gia’ depositato gli strumenti di ratifica lo scorso 30 agosto, e’ l’adesione della Russia che permettera’ al protocollo di entrare in vigore. Cio’ perche’, sebbene per la ratifica sia stato gia’ superato il numero minimo necessario di paesi (55 e oggi sono gia’ 87),quest’ultimi devono contare per almeno il 55% delle emissioni di diossido di carbonio nel 1990. E con la Russia, anche senza gli Usa che contano per circa un quarto delle emissioni globali, questa soglia viene superata. Secondo il presidente della Commissione europea Romano Prodi, a questo punto gli Usa – la cui amministrazione Bush ha bocciato il trattato perche’ la sua applicazione sarebbe economicamente troppo costosa – dovranno necessariamente cambiare la loro politica sull’ambiente.
Per quanto riguarda, invece, il cosiddetto ”piano d’azione” di Joahhnesburg, ovvero il documento finale del summit senza vincoli temporali, ne’ quantitativi volto a dimezzare il numero dei poveri nel mondo (solo 2 miliardi e mezzo) e proteggere l’ambiente ammalato, ormai l’accordo c’e’. Di basso profilo, ma c’e’. Manca soltanto il consenso sulla fraselogia riguardante la sanita’ e il diritto all’aborto e alla contraccezione per controllare l’aumento demografico. Il basso profilo riguarda soprattutto l’intesa sull’energia raggiunta ieri sera. Hanno vinto in questo caso Usa e i paesi del petrolio. Fa comunque piacere vedere l’Ue impegnarsi sul fronte dell’energia pulita e rinnovabile: interessante in questo caso l’iniziativa di proporre accordi bilaterali o regionali con quei paesi che svilupperanno insieme all’Europa, in cambio di aiuti finanziari, fonti energetiche sostenibili.

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