Formazione

Johannesburg: sussidi agricoli, così l’Europa

L'Unione europea stanzia ogni anno in favore dell'agricoltura oltre 40 miliardi di euro, che rappresentano piu' del 40% del bilancio europeo

di Redazione

L’Unione europea stanzia ogni anno in favore dell’agricoltura oltre 40 miliardi di euro, che rappresentano piu’ del 40% del bilancio europeo. La Francia riesce ad accaparrarsi il 22,2% dei fondi agricoli, seguita da Spagna e Germania. L’Italia deve accontentarsi del quarto posto, ricevendo il 12,8% degli stanziamenti: un livello ben al di sotto di quello che rappresenta il valore della sua produzione rispetto a quella comunitaria. Di seguito la ripartizione dei sussidi tra i paesi membri nella campagna agricola 2000/2001. I finanziamenti sono calcolati dal 16 ottobre 2000 al 15 ottobre 2001. PAESI % PAGAMENTI -. – FRANCIA 22,2. – SPAGNA 14,9. – GERMANIA 14,1. – ITALIA 12,8. – REGNO UNITO 9,6. – GRECIA 6,3. – IRLANDA 3,8. – OLANDA 2,7. – DANIMARCA 2,7. – AUSTRIA 2,5. – BELGIO 2,3. – PORTOGALLO 2,1. – FINLANDIA 2,0. – SVEZIA 1,9. – LUSSEMBURGO 0,1. I sussidi all’agricoltura europea sono nati all’inizio degli anni Sessanta con la creazione della politica agricola comune (Pac): ossia l’ insieme di regole a cui devono sottostare gli agricoltori europei per produrre e vendere le loro produzioni alimentari. Quarant’anni dopo anche la Pac ha imboccato un nuovo corso. Nell’Ue i titolari di aziende agricole sono circa sette milioni e danno lavoro ad almeno 14,7 milioni di persone. Dagli anni sessanta, per circa 30 anni, Bruxelles ha garantito il reddito agricolo facendo pressione su due leve: l’applicazione di dazi europei alle frontiere sui prodotti agricoli importati, e la concessione di sovvenzioni per sostenere le esportazioni europee sui mercati mondiali. Dopo aver sostenuto per decenni i mercati agricoli e garantito i prezzi ai produttori ora i contributi finiscono per oltre il 70% direttamente nelle tasche degli agricoltori europei. Il cambio di rotta e’ iniziato negli anni Novanta, dalla conclusione nel 1994 dell’accordo sulla liberalizzazione degli scambi (Uruguay round) all’Organizzazione mondiale per il commercio. L’Ue si impegno’ a ridurre del 36% il livello dei dazi e del 21% il sostegno all’agricoltura. Attualmente, sul fronte commerciale la Pac sta affrontando una nuova sfida: aprire sempre piu’ le proprie frontiere ai paesi in via di sviluppo che da sempre accusano i paesi piu’ industrializzati di trasformarsi in vere e proprie fortezze per i loro prodotti agricoli. Un passo decisivo e’ stato realizzato con la recente decisione di aprire le frontiere europei a tutti prodotti (salvo le armi) provenienti dai 48 paesi piu’ arretrati del pianeta.


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