Cultura

Johannesburg: si chiude. Ecco il Piano punto per punto

I principi, le azioni e le scaddenze

di Paul Ricard

Piano d’azione, uno dei due documenti finali del vertice della Terra di Johannesburg, in cui sono indicati scadenze e obiettivi da raggiungere, è composto da 10 capitoli e da 148 paragrafi, per circa 70 pagine complessive.

I PRINCIPI: Il Piano riafferma due principi contenuti nella Dichiarazione di Rio: quello dell’ ”Approccio di precauzione” – che invita i paesi ad agire per la protezione dell’ambiente anche quando le conseguenze di una assenza di iniziative non siano provate scientificamente – e quello delle ”responsabilita’ comuni ma differenziate fra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo”.

GLI OBIETTIVI E LE SCADENZE
DIRITTI UMANI: promuovere l’accesso delle donne ai processi decisionali; eliminazione del lavoro minorile.
LOTTA ALLA POVERTA’: dimezzare entro il 2015 il numero delle persone con reddito giornaliero inferiore ad un dollaro Usa.
SALUTE: promuovere la diffusione e l’accesso ai servizi di assistenza sanitaria di base; ridurre di 3/4 la mortalita’ da parto entro il 2015; ridurre del 25%, entro il 2005 nei paesi maggiormente colpiti ed entro il 2010 globalmente, i malati di Aids di eta’ compresa tra i 15 e i 24 anni; eliminare il piombo dalle benzine e dalle vernici.
ACQUA POTABILE: dimezzare entro il 2015 il numero delle persone che non vi hanno accesso. SOSTANZE CHIMICHE: impegno a far entrare in vigore entro il 2004 la Convenzione Onu per l’eliminazione dei pesticidi.
BIODIVERSITA’: ridurre significativamente entro il 2010 la perdita’ di biodiversità.
OCEANI E PESCA: promozione della pesca sostenibile e avvio dal 2004 di un regolare monitoraggio dell’ambiente marino.
ENERGIA: aumentare significativamente la quota di energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili; promuovere le tecnologie a basso impatto ambientale; eliminare progressivamente i sussidi ai combustibili fossili.
CLIMA: conferma degli obiettivi della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici, e in particolare sulla stabilizzazione della concentrazione in atmosfera di anidride carbonica e degli altri gas-serra; appello per la ratifica in tempi brevi del Protocollo di Kyoto.

I FINANZIAMENTI:
Istituzione di un FONDO MONDIALE PER LA SOLIDARIETA’.
Conferma degli obiettivi sull’Aiuto pubblico allo sviluppo concordati a MONTERREY. RIDUZIONE DEL DEBITO DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO, attraverso la cancellazione e il rafforzamento delle iniziative a favore dei paesi fortemente indevbitati.

IL COMMERCIO:
Avvio della RIFORMA DEL SISTEMA DEI SUSSSIDI al commercio internazionale, a partire dai prodotti che non favoriscono lo sviluppo sostenibile.

LA GOVERNANCE:
Assicurare la promozione della TRASPARENZA e dell’efficienza delle forme di gestione delle risorse, anche attraverso l’E-government.

LE PARTNEWRSHIP:
Sono indicati 562 progetti in partnership tra soggetti pubblici, privati, organizzazioni non governative (ong) e societa’ civile indirizzati ai paesi poveri e in via di sviluppo, in 12 diverse aree. Per avviarli, i governi e le istituzioni pubbliche metteranno a disposizione 1,5 miliardi di euro.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.