Sostenibilità

Johannesburg: Ruini, acqua futuro della terra

Lo ha detto il cardinale vicario di Roma, Camillo Ruini, celebrando a Lourdes una messa internazionale per 25mila persone

di Redazione

”L’acqua e’ sempre stata di importanza fondamentale per l’umanità. Al recente incontro di Johannesburg e’ stato ribadito che l’acqua rappresenta il presente e il futuro della terra; e’ dunque una risorsa essenziale e il problema della sua carenza in alcune regioni del mondo diventa un problema di sopravvivenza”. Lo ha detto il cardinale vicario di Roma, Camillo Ruini, celebrando a Lourdes una messa internazionale per 25mila persone. Il card. Ruini ha legato l’acqua come risorsa fondamentale della terra intesa come simbolo religioso della grazia di Dio, in un luogo di pellegrinaggio dedicato alla Madonna e alla sorgente miracolosa. ”L’acqua della vita divina, che viene da Dio – ha detto il card. Ruini – e’ lo stesso spirito di Dio, lo Spirito Santo, una sorgente d’acqua viva che zampillera’ per sempre. L’amore per Maria che ci ha condotto qui – ha proseguito – e’ il riferimento a Cristo e alla sua ricerca, insieme al rafforzamento della nostra fede e alla volonta’ di metterla in pratica e di testimoniarla”. Ieri sera, il card. vicario ha guidato una fiaccolata di 10mila fedeli nel santuario di Notre Dame di Lourdes. Dalla diocesi di Roma sono giunte quest’anno 3mila persone, organizzate dall’Opera Romana Pellegrinaggi. Forti anche le presenze delle altre diocesi italiane. Moltissimi i gitani, provenienti soprattuto dalla Francia e i cattolici Irlandesi, oltre ai francesi delle diocesi di Chartres, Rouen, Troyes. Mons. Liberio Andreatta, amministratore delegato dell’ORP, ha distribuito ai partecipanti al pellegrinaggio gli atti del convegno ”Il Cosmo, santuario di Dio”, organizzato a febbraio sul rapporto tra religiosita’ e ambiente. Per Andreatta nel pelligrinaggio a Lourdes di quest’anno si riscontrano due elementi di novita’: ”Il grande numero di sacerdoti presenti rispetto agli anni passati e il momento di preghiera per la pace in Terra Santa, perche’ – spiega mons. Andreatta – laddove hanno fallito le diplomazie dei vertici, occorre tentare con la diplomazia delle gambe, quelle dei pellegrinaggi di testimonianza e di visita alle ‘pietre vive’: ospedali, parrocchie, comunita”’.


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